Viaggio nella “giovine Italia” dei record di Roberto Mancini

“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”: viaggio nella “giovine Italia” dei record di Roberto Mancini

A circa due anni di distanza da quel fatidico 13 novembre, giorno in cui l’ Italia guidata da Giampiero Ventura fallì clamorosamente la qualificazione al mondiale di Russia pareggiando per 0-0 a San Siro contro la Svezia (andata 1-0 per gli svedesi), nessuno avrebbe mai immaginato che la nostra Nazionale sarebbe riuscita a riprendersi così in fretta e in maniera così decisa, macinando gioco e dimostrando talento a disposizione della squadra e del pubblico.

Con la netta e schiacciante vittoria per 9-1 contro l’ Armenia, la selezione italiana guidata da Roberto Mancini conclude il girone di qualificazione ai campionati europei a punteggio pieno avendo vinto tutte le partite disputate. Un vero record condito da ulteriori primati conquistati da questa macchina schiacciasassi messa in atto dal nostro CT. Proprio così perché con questo percorso la Nazionale dell’ ex numero dieci doriano ha stabilito diversi record pur senza avere in squadra grandissimi campioni. Vediamo quali:
– per la prima volta l’ Italia ha vinto tutte le partite di qualificazione a un torneo importante
– 11 vittorie consecutive per l’ Italia
– Roberto Mancini supera Vittorio Pozzo diventando il CT con maggior vittorie consecutive alla guida degli azzurri
– 10 vittorie di fila nell’ anno solare che permettono agli azzurri di chiudere non solo imbattuti ma addirittura sempre vittoriosi il 2019: si inizia dal 2-0 alla Finlandia del 23 marzo scorso fino al 9-1 all’ Armenia del 18 novembre.
– Contro l’ Armenia l’ Italia ha mandato in gol per la prima volta nella sua storia ben 7 giocatori differenti.

A questi primati per poco non se ne aggiunge un altro, ossia quello della vittoria più larga di sempre datato 2 agosto 1948, giorno in cui l’ Italia di Vittorio Pozzo sconfisse gli USA per 9-0 alle Olimpiadi di Londra. Per quanto riguarda invece il numero di gol segnati in una singola partita il record risale al 10 giugno 1928 quando Italia-Egitto finì 11-3.

A prescindere da tutto questo, che sicuramente farà piacere e lustro a dirigenti, tifosi e addetti ai lavori, la notizia sensazionale sta proprio nella passione che questa nazionale ha riportato tra i supporters grazie alla sua spigliatezza e freschezza. Un compito arduo se si pensa che solo due anni fa si era toccato il punto più basso di sempre da circa 60 anni a questa parte. Eppure Roberto Mancini, che pure non rappresentava la primissima scelta azzurra (Ancelotti era il maggiore indiziato), ha saputo trasmettere a questi ragazzi la capacità di osare grazie alle loro qualità tecniche, condizione che poco alla volta ha trovato consolidamento nelle dinamiche di gioco facendone alzare sempre più l’ apprezzamento dello stesso. E’ vero, come qualcuno ha fatto notare, che gli avversari non fossero di primissima fascia ma è pur vero che neanche la nostra nazionale lo fosse (e forse non lo è neanche ora), inoltre va considerato che il peso della maglia, soprattutto dopo la disfatta di quel 13 novembre 2017, poteva essere qualcosa di insostenibile per ragazzi così giovani, spesso inesperti e senza grande caratura internazionale. Invece hanno dimostrato di avere la stoffa e la personalità dei grandi campioni, grazie a una guida tecnica che li ha preservati e tutelati anche quando per qualcuno le cose non andavano benissimo con il proprio club di appartenenza.

Finalmente per la prima volta non si è vista più quella mentalità “catenacciara” che ci ha sempre contraddistinti negli anni, ma al contrario si è potuta osservare una nazionale propositiva ed offensiva, pronta sempre a impostare e finalizzare.

Ecco sono questi gli elementi che prima ancora dei record hanno ridonato l’ amore e l’ affetto per questa squadra e (perché no) trasversalmente verso la nazione. Anche perché se dovessimo amare l’ Italia per come vanno le cose realmente, dalla politica all’economia, credo che la percentuale di gradimento sarebbe la più bassa di sempre stabilendo così un record negativo, indotto da chi guida la nazione in modo approssimativo e senza passione, ma solo per fini personalistici e ritorno d’ immagine. Tutto questo purtroppo si ripercuote sul destino dei singoli cittadini creando un malcontento generale.

L’ Italia da sempre è stata conosciuta come un paese dal forte senso artistico, nonché meta di poeti e scrittori (Goethe e Nietzsche hanno soggiornato in Italia), per bellezza dei suoi paesaggi mozzafiato, per la grande passione della sua gente che per questo merita di vivere gioie e soddisfazioni e ben venga se tutto questo possa derivare dalla Nazionale Italiana che in un solo colpo riesce a tenere uniti Nord e Sud.

Allora non ci resta che continuare ad ammirare questo spettacolo che è appena iniziato con la qualificazione ai campionati europei cercando di trarre beneficio e insegnamento da quanto siano importanti, utili ed indispensabili i giovani in un contesto.
Ieri come oggi, sulle rime della nota poesia di Lorenzo de’ Medici, “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” cerchiamo di godere quanto più possibile di determinati momenti perché passeranno e non torneranno più.
E siamo convinti che di questa nazionale ci ritroveremo a parlare a lungo negli anni a venire, forse anche rimpiangendola talvolta. Speriamo di no o forse…si.

Nella foto di copertina Mancini e Vialli di nuovo insieme con la nazionale