VENDONO SOLTANTO FUFFA, MANDIAMOLI A CASA

Non voglio prendermi meriti non miei, ma la quantità di parole che il vecchietto di Gubbio (il Grande, Grande Ghirelli) riversa giornalmente sui media, sui siti e su Facebook, ha finalmente stufato. Io nei Graffi sono soltanto stato il primo a dire basta a facili profeti.

Forse l’ultima che ha fatto il vecchietto, con gli auguri della Lega Pro a Mina, ha finalmente “rotto” il fronte della sopportazione fra i Presidenti di Lega.

Ma che c’entra Mina, i campanili e i pulmini. Ma basta, falla finita. Qui la gente muore, la Lega Pro muore. Ne abbiamo piene le tasche di chiacchiere.
E questo sarebbe il Presidente che ci porta fuori dal guado? Contornato da un segretario raccomandato e palesemente incapace. Tal Paolucci che ha l’unico merito di aver sposato la figlia di Marino Bartoletti, grande amico di Ghirelli. Da un raccomandato al marketing, tale Signor Carito, di cui pubblichiamo spesso una foto emblematica che nel suo ambiente di provenienza, Infront, è ricordato per totale inefficienza. Da una ragazzetta raccomandata, la Signorina Buttara, che per “soli” 65 mila euro (si avete capito bene) ha avuto l’incarico di curare i rapporti istituzionali…. (ma allora Ghirelli e la Capotondi che ci stanno a fare)? Nulla, appunto.

In questi giorni (era ora) il tam tam fra i Presidenti di Lega Pro ha iniziato a farsi sentire.
Gli imprenditori che riversano soldi sulla Lega. Che hanno le proprie imprese chiuse, alle prese con la cassa integrazione. Che non sopportano più il niente che avanza e le menate sull’etica (che proprio non sta di casa vicino a Ghirelli). Che viene (Ghirelli) “coperto” dal suo compagno di corse, presidente del Comitato etico, Signor Cirillo, un nome, un programma.

Quegli imprenditori finalmente chiedono risposte, aiuti concreti, professionalità, soluzioni concrete.
Purtroppo cari Presidenti, mettetevi il cuore in pace. Non aspettate soluzioni da queste persone, avvinghiate, senza dignità, alle poltrone.
Nessuno che abbia il coraggio di dire la verità. Che abbia un minimo di visione. Che abbia un minimo di credibilità.

Mettetevi il cuore in pace, dicevo, il campionato non ricomincerà mai. Non può ricominciare di fronte alla pandemia. Alla morte. Alla crisi di chi non ha da mangiare.
Guardiamoci in faccia, cari amici: ma di fronte ad un Europa finita, ad una nazione al collasso. Alla cassa integrazione, alla disoccupazione. Come possiamo pensare di riprendere a giocare e magari purea porte chiuse. La negazione del calcio, le porte chiuse. Appunto.

Qui ci dobbiamo dare un bel taglio.

Taglio alla attività. Taglio totale agli stipendi. Basta sprechi.

E’ di queste ore la decisione della Juventus che ha comunicato la fine della farsa. In accordo con i giocatori gli stipendi non si pagano. Del resto, avendo con i Graffi sentito il parere di qualche legale, senza prestazione il rapporto “sinallagmatico” (si chiama così) è venuto meno.

Non rendi la prestazione, non ti pago. Direbbe Eduardo.
Con tanti saluti a Tommasi, Calcagno & C. Una classe dirigente dell’Aic destinata a scomparire in favore, finalmente, di qualche volto nuovo che si sta affacciando nell’associazione, come Tardelli.

I campionati non ripartiranno. Non devono ripartire. Non possono ripartire. Basta sprechi. Porte chiuse. Allenamenti a gruppi di quattro.
Quando finalmente se ne uscirà, si ricomincerà da capo. Nulla sarà come prima e mi auguro che, insieme al virus, saranno spazzati via questi dirigenti del nulla. Quelli delle “preferite”. Dei raccomandati. Del modello Ghirelli e Gravina.
L’industria calcio, la terza d’Italia, riceverà gli indennizzi che lo Stato metterà a disposizione. Come tutte le industrie del paese.
Ci si rimboccheranno le maniche. Si ricostruirà anche il mondo del calcio. La passione non viene mai meno.
Dicevo. Di fronte all’ennesima comunicazione sui pulmini, sui campanili e gli auguri a Mina, i Presidenti hanno iniziato a chiamarsi. A dire basta.
Basta proclami. Basta chiacchiere.

Il primo che deve andare a casa è questo vecchietto di Gubbio. Aveva promesso nel suo programma elettorale le riforme del campionato, nuove risorse, gli sponsor.
Nulla di nulla è stato fatto.
Sul semiprofessionismo?
Non pervenuto.
Sulla defiscalizzazione, con tanto di sciopero (ma vi rendete conto, la Lega organizza il Campionato, non proclama gli scioperi), ha ricevuto una bella pernacchia dal Governo. Pure il Pd lo ha mollato
Oggi di fronte ad una serie di problematiche, che nascono da un emergenza mondiale, la “risposta” quale è stata? Gli auguri a Mina.
Ora basta.

Aveva promesso, il vecchietto, che se avesse fallito sarebbe andato a casa.
Ma figuriamoci. Devo pagare i mutui, la moglie, i prestiti, fatemi campà….
E allora il tam tam ha cominciato a montare. In modo sempre più fragoroso. Deve essere arrivato pure al vecchietto.
E mo’? Come me la cavo stavolta? Non posso ricorrere all’etica (buonanotte) al Papa, ai pulmini.
Qui ci vuole una mossa da maestro.

Ecco allora il colpo di scena. Sbuca una convocazione di assemblea fatta dal vecchietto.
“A tutti i Presidenti” si legge.

La paura di essere spedito a casa è grande. E allora basta Mina e basta pulmini.
Pagine e pagine di richieste da formulare. Di provvedimenti a medio e lungo termine. Di proposte di modifiche normative per una ripresa più rapida e sostenibile. Le scelte di sistema…. bla, bla, bla.

Un volume di cose impossibili da realizzare.

E questa sarebbe un’assemblea? E su quale ordine del giorno si vota?
E come si vota. Visto che il voto elettronico non è previsto dallo Statuto?

Lo scopo è chiaro.
Facciamo una bella chiacchierata sui massimi sistemi. Faremo. Diremo…emo emo… Ecco il nuovo programma elettorale.
E’ arrivato l’ennesimo bastimento carico. Si carico di fuffa.
Ora però basta,
Mi spiace vecchietto. Il colpo di scena non funziona più.
I Presidenti hanno lo strumento statutario di chiedere che venga modificato l’ordine del giorno. Che, peraltro, non c’è.
L’articolo13 numero 4 dello Statuto lo prevede.
Allora basta fuffa.

Si inserisca all’ordine del giorno, come fa Balata, una cosa chiara :
1) Determinazioni sulla prosecuzione del Campionato.

Semplice. Chiaro. Niente pagine e pagine.
Si decida di smettere, ora, subito, è inevitabile.
Basta sprechi, basta costi, basta stipendi.

Ma chi pensa di prendere in giro il vecchietto con pagine e pagine di fuffa?

Poi deciderà la Federcalcio come attribuire i titoli sportivi. Stiamo a posto, Gravina sta pensando di non fare le elezioni, le Olimpiadi sono rinviate…..lasciatemi giocare ancora.

A mio avviso è bene salvare i risultati del campo sino alla sospensione. Certamente meglio di annullare tutto come se le partite non si fossero mai disputate.
Comunque basta chiacchiere.
Basta prendere in giro i Presidenti.
Basta super stipendi. Basta giochi di potere…
Tutti parlano di occasioni nuove di riforma.
Siamo d’accordo.

Ma su tutto quello che sarà c’è una priorità assoluta. La prima cosa da fare è: mandarli a casa.