Urbs Reggina, se tutto va bene siamo rovinati!
Titolava così il film del 1983 di Sergio Martino, la situazione in casa Urbs Reggina in queste ore non si discosta tanto da queste parole.
Caos. Umiliazione. Esilio. Una serie di vocaboli che da qualche settimana a questa parte rimbalzano nella mente della società e del popolo reggino. Prima l’inagibilitá del Granillo, poi lo spostamento a Vibo, poi la fideiussione, poi il cambio di proprietà, ora lo spostamento a Rende per la partita col Siracusa e oggi la richiesta da parte dei Praticò di disputare tutte le gare interne al Ceravolo di Catanzaro per la stagione 2018/2019, stadio però rifiutato per la disputa delle due partite giocate fino ad ora forzatamente lontano da casa per motivi di ordine pubblico. In tutto ciò c’è una squadra che nelle prime uscite non ha convinto quasi per niente, ma al momento sembrerebbe il male minore.
Una tonnara indicibile. Le colpe dicevamo, tante quelle della società, partendo dalla questione stadio: alla seconda giornata solo la firma di Falcomatà consentì la disputa della gara col Bisceglie, una sorta di manna dal cielo, ma fino a quando si può continuare così? La risposta arriva qualche giorno dopo, il Granillo non è agibile, o almeno non lo sarà prima del 20 di ottobre (almeno si spera), quindi dove si gioca? A Rende no, perché quella domenica gioca anche il Cosenza, troppe quattro tifoserie da scortare e nessuna voglia da parte delle forze dell’ordine di dispiegare tutti i propri uomini; a Messina non se ne parla, per ben ovvi motivi; a Catanzaro? No, neanche lì, tifoserie non molto amiche e quindi troppo rischio. Si decide per Vibo, di domenica, perché sabato la Vibonese gioca in casa. Il Monopoli passeggia sulla Reggina, 1-3.
Arriva così il caos fideiussione, la Urbs Reggina non rispetta il termine perentorio, sarà penalizzazione e multa, si aspetta solo la sentenza. 8 punti e 350.000 mila euro. Un abisso, forse la mazzata finale. Negli ultimi giorni si parla anche di un imprenditore cosentino interessato alla Reggina, Alfredo Citrigno. Incontrarsi e dirsi addio? Un titolo che potrebbe sposarsi, anzi no?. Dopo una lunga discussione tra Praticó e lo stesso Citrigno, si va verso la fumata. Sarà bianca o nera ?(Notizia dell’ultima ora si sarebbe raggiunto l’accordo). Dopo il rinvio della gara con il Catanzaro a giorno 23 ottobre, ora è tempo di pensare al campo, dove si gioca la gara con il Siracusa? Dopo il nuovo corso di domande come quest’ultima e vari calcoli logistici, è notizia di ieri lo spostamento ufficiale al Marco Lorenzon di Rende, sabato? Domenica? No. Lunedì, almeno però si potrebbe giocare in notturna, no aspettate un attimo, alle 14.30. E ma martedì si gioca il turno infrasettimanale, uno dei tanti, visti i ritardi del campionato. Quindi se si gioca lunedì, di certo non si può rigiocare il giorno dopo. Si aspetta solo l’ufficialità, ma le gare di Reggina e Siracusa saranno sicuramente spostate nella giornata di mercoledì. Ennesima beffa, si gioca lontano da casa, in un giorno lavorativo, ad un orario aberrante. Pochi tifosi potranno seguire la partita, anzi no, zero. La gara si giocherà a porte chiuse, per la riluttanza degli organi preposti al controllo di ospitare gli amaranto lontano da casa.
Quindi, ricapitolando : senza uno stadio, esiliati, a porte chiuse, deferimento ad un passo. Una tonnara indicibile, come abbiamo scritto. Una società, che per sue colpe, sembra camminare su un campo minato, non facendo mai attenzione e calpestando tutte le mine presenti, ma si sa tanti botti generano una forte esplosione. Sabato 20 ottobre, secondo calendario la Reggina dovrebbe ospitare la Virtus Francavilla, il campo di gioco al momento risulta sconosciuto, il Catanzaro giocherà fuori casa, lo stadio è libero, si potrebbe giocare lì, altrimenti come disse il maestro ci sarebbero sempre il Comunale di Marte e l’Olimpico di Saturno…
Urbs, ma come ti sei ridotta?