Ternana sotto pressione: deve vincere per evitare la bufera

Quella che sembrava un’oasi felice, almeno nelle prime battute della stagione, sta diventando rapidamente una vera e propria polveriera. La Ternana che perde o pareggia contro squadre modeste, che incassa troppi gol e che rende punti al Pordenone capolista non piace ai tifosi.

Ma non piace neppure alla proprietà.

Stefano Bandecchi, il patron, viene descritto come decisamente infuriato. Il presidente Stefano Ranucci ha messo in croce la squadra spedendola in ritiro “fino a quando la situazione non si sarà normalizzata”. Parole dure a corredo di un’affermazione che potrebbe far saltare ai rossoverdi sia il Natale “I regali li acquisteranno su Amazon” ha detto il presidente l’altra sera, che il capodanno. Due partite per risorgere e per scacciare i fantasmi di una crisi che è tornata più forte di prima perché  carnefici delle truppe rossoverdi  sono state squadre di caratura inferiore.


Ma se il presidente ha preso di petto la squadra la Ternana ha eletto De Canio, l’allenatore, quale bersaglio preferito delle proprie invettive. A corredo la richiesta di riportare in organico un direttore sportivo, figura azzerata con la concordata interruzione del rapporto con Danilo Pagni che dopo aver risolto il contratto con il club di Bandecchi, incassando un bell’assegno, ne ha firmato un altro con la Viterbese.
Ma la Ternana non l’ha sostituito e anche se Paolo Tagliavento, ex arbitro internazionale, ha appena superato il corso da diesse a Coverciano, non sembra la figura in grado (al momento) di ricoprire un incarico tanto delicato. Soprattutto in un momento di grande fibrillazione come quello attuale, che impone scelte ponderate ma decise, perché la rotta va invertita rapidamente. Magari facendo anche appello a qualche “riparazione” invernale sul mercato che riaprirà i battenti a giorni.

Insomma, la crisi tecnica evidente di una squadra che ha navigato tra mille difficoltà estive legate ai ricorsi in tribunale, tra i troppi infortuni cui ha dovuto far fronte con giocatori fin qui utilizzati quasi mai: Vives e Rivas ad esempio.

Difficoltà che hanno probabilmente generato anche una certa confusione a livello tattico. De Canio ha cercato di porci rimedio cambiando spesso modulo e formazione, ma i risultati non lo hanno premiato come sarebbe stato lecito aspettarsi. E così è finito al centro della contestazione dei tifosi, anche esagerata, comunque figlia di una delusione che sta dilaniando l’amore iniziale mostrato dalla tifoseria nei confronti della pattuglia rossoverde.
Come al solito saranno i risultati ad emettere l’ultimo verdetto. E la società a decidere la portata dell’eventuale sanzione. Quindi, com’è già successo in serie B qualche anno fa, meglio tenersi pronti ad un eventuale capodanno fatto di botti…non soltanto dimostrazione di gioia per l’anno che arriva.