TERNANA, FINALE DI COPPA AL BUIO, GUAI FARSI VENIRE IL BRACCINO
Era la stagione 1980-81 quando la Ternana ebbe l’opportunità di vincere la Coppa Italia di serie C. Una vita fa visto che si parla di semiprofessionisti, tale era lo status di quei calciatori di allora. Vinse l’Arezzo con il minimo scarto (1-0) anche se la Ternana era una buona squadra con Claudio Valigi, prodotto del vivaio, in evidenza tanto da passare poi a fine stagione alla Roma.
Storie passate che tornano d’attualità dopo essere cadute nel dimenticatoio. A riportarle in vita la seconda chance capitata alla Ternana, o per meglio dire la chance che la squadra rossoverde si è costruita, passo dopo passo, con un bel percorso netto in Coppa che l’ha portata a giocarsi la finale con la Juventus Under 23.
E’ vero che tra le due ci fu un’altra bella performance rossoverde con la semifinale persa contro la Roma nella Coppa più importante. Però giocarsi il titolo è un’altra cosa.
E’ importante per l’immediato e per il futuro prossimo. Perché può arricchire la bacheca della società e dare lustro alla stagione ma, più ancora, può dare l’opportunità ai rossoverdi di giocarsi i play off entrando in ballo soltanto nella fase nazionale.
Insomma, appuntamento da non mancare, da non sottovalutare. Perché la vittoria non è importante: è l’unica cosa che conta come direbbe Giampiero Boniperti che nella Juventus più importante è stato quello che ha inculcato la cosiddetta mentalità vincente. La stessa che con ogni probabilità avranno anche i ragazzi dell’Under 23 che nel girone A sono finiti decimi ma che hanno qualità tali da poter vincere contro qualsiasi altra squadra. E avendo addosso quella targa (Juventus appunto) non è difficile immaginare che per loro questa finale di sabato sera sarà l’appuntamento clou della stagione.
Detto questo appare evidente che la Ternana tra le due è quella che potrebbe avere maggiori motivazioni. La storia calcistica di questa stagione concede a Gallo e soci una seconda chance dopo che li stessi, con uno sciagurato girone di ritorno (fin quando si è giocato), avevano gettato al vento la possibilità di correr dietro alla Reggina o giocarsela col Bari per la seconda piazza. Il quinto posto li obbligherebbe a sostenere tutte le tappe dei play off: vincere la Coppa li porterebbe davanti al gruppone.
Non sarà semplice. Questa l’unica certezza. Tutto il resto è avvolto nella più fitta incertezza.
Perché la Ternana non gioca una partita vera dalla trasferta persa ad Avellino (porte chiuse) l’8 marzo. Dopo 110 giorni trascorsi tra lockdown e lenta ripresa è impossibile per chiunque immaginare la risposta sul campo di una squadra. Lo è stato per i grandi che hanno già ripreso, lo è anche per Gallo che spera ovviamente di avere il meglio dai suoi, almeno per una porzione di gara. Sa che 40 minuti iniziali contro la Lazio sono stati giocati bene e spera che la storia si ripeta, magari allungando di qualche altro minuto la durata della fase positiva.
Sarà una partita da “gestire” soprattutto a livello fisico che Gallo si giocherà facendo affidamento sui soliti noti, i giocatori più utilizzati in stagione. Ma essendo anche una finale, gara secca quindi, dovrà essere giocata pensando soprattutto a come vincerla, cercando di imporre la propria manovra.
Guai farsi venire il braccino, soprattutto nella fase di prevedibile calo fisico. Vietato sbagliare perché sarà proprio la conta degli errori a determinare il risultato finale.
Un risultato che, vale la pena ribadirlo, interessa tanto a tutti. Già, compreso il presidente Bandecchi che pure scaramanticamente ha detto che della Coppa non gli frega niente. Scaramanzia, appunto. Perché sa benissimo che alzare il trofeo vorrebbe dire aprirsi una porta verso la promozione in serie B.
Fabio Gallo, com’è giusto, ha messo in guardia i suoi sulla forza dell’avversario. “Sono giocatori molto forti che possono vincere contro chiunque se hanno le giuste motivazioni. E’ vero che si allenano con Sarri poi giocano con Pecchia in panchina che pratica un calcio diverso, ma questo a mio avviso non conta. E’ l’importanza del match e la qualità dei calciatori, sia dei giovani che degli esperti a pesare”.
Gli ha fatto da eco il diesse Luca Leone. “Abbiamo preparato al meglio la partita perché abbiamo la fortuna di giocare per una società che non ci fa mancare niente. Ci teniamo tantissimo a vincere per il valore della Coppa ma anche perché ci consentirebbe di alimentare la speranza di promozione in serie B. Sono convinto che abbiamo le qualità per farcela e sono altrettanto convinto che la squadra farà di tutto per centrare questo obiettivo in un campo che è già stato protagonista importante della storia rossoverde”.
P.S. Un piccolo appunto alla Lega di serie C. Come mai i super professionisti iper allenati della serie A hanno giocato la finale di Coppa Italia senza doversi caricare dei supplementari e quelli della C, che si allenano anche da minor tempo, in caso di parità al 90’ dovranno sostenere altri due tempi da 15’ l’uno? Strano così come giocare in agosto il campionato alle 15 (Ternana-Potenza) mentre i soliti super curati di serie A giocano in giugno alle 19,30. Poi c’è chi si chiede perché la serie C è un campionato da riformare, perché i calciatori di serie C sono figli di un dio minore con un futuro per niente roseo davanti.