TARANTO,UNITI PER UN SOLO OBBIETTIVO

Male amici, molto male! A questo punto anch’io non sono più tanto fiduciosa. Avellino, un’altra sconfitta che non ci voleva proprio! La situazione di classifica adesso non è più di assoluta tranquillità.
Oggi siamo al sest’ultimo posto. A ridosso della quota “maledetta” dei play out. Un altro passo falso e saremo dentro alle sabbie mobili! Diamine, altro che comoda salvezza!
Scusate lo sfogo, ma quando ci vuole ci vuole. E non mi sento di addossare la colpa alla Società o a chicchessia. 

La squadra non fa risultati, in questo girone di ritorno. Giove ed i suoi collaboratori da contestare? Non mi sembra proprio il caso. Il club sta mantenendo fede agli impegni sottoscritti. Vengono rispettate tutte le scadenze e tutte le incombenze. Del resto, ove così non fosse, sarebbero già arrivati punti di penalizzazione. Altro che chiacchiere! Quelle voci assurde che puntualmente vengono messe in  giro (ad arte) per denigrare l’operato del Club.

Adesso non si scherza più con le norme e con i regolamenti (vedi Catania).

E’ innegabile che la squadra, nonostante l’impegno profuso, accusa un periodo negativo. Ma come i ragazzi non erano fenomeni con i 30 punti conquistati nel girone di andata, non sono diventati dei “brocchi” nel girone di ritorno.
Sul giudizio generale, poi, incidono senza dubbio i tanti calci di rigore sbagliati. Ne fossero stati realizzati almeno un paio staremmo qui a parlare con toni completamente diversi. L’obbiettivo salvezza sarebbe già stato raggiunto.

Poi non è che sul dischetto o davanti alla porta  ci vanno i responsabili della società. Questa è una crisi di squadra e di rendimento (che senza dubbio non è più quello del girone di andata). Questo è il famoso “u cap’sott” come si dice a Taranto. Cioè mancanza di capacità di reagire alle contrarietà.

Tanti, troppi gli infortuni, per esempio. Le cause? Il sintetico del campo B dello Iacovone (più che probabile). Di sicuro non aiutano le pessime condizione del manto del campo A. Un terreno usurato dal tempo sul quale da anni non si interviene in maniera adeguata. Il pallone che rotola, a saltelli, sembra avere dentro la coniglia. Non c’è partita che non si registrino infortuni. L’infermeria si riempie e la rosa a disposizione di Laterza si assottiglia. La condizione fisica va a farsi benedire.

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Ed allora a che pro la contestazione alla società? A cosa serve questa caccia alle streghe mossa più da risentimenti di natura personale che da reali motivi inerenti la gestione dell’azienda.

L’abbiamo detto la volta scorsa, ci vuole resilienza (badate, non è un calciatore che si può comprare). La resilienza è una dote che ognuno deve coltivare nel proprio animo e nel proprio cervello. Sta a noi stimolare questa caratteristica.

Dopo essere stati nella “crema” dei play off stiamo inanellando una brutta figura dopo l’altra. I tifosi vogliono bene alla squadra? Stiano vicini anche alla società. Il Taranto è un bene che appartiene a tutta la città, appartiene a tutti noi, restiamo uniti e superiamo questo momento di crisi tecnica. La sorte della squadra è anche la nostra. Tutti debbono remare nella stessa direzione, anche i tifosi.

Taranto è anche una città di pescatori e sappiamo benissimo che la barca, se  da una parte si rema in un senso e dall’altra nel senso opposto, non va avanti, comincia a ruotare su se stessa e rimane sempre nello stesso punto. Ed allora che ci si impegni tutti.  Ma se non si rispetta il tempo e il senso di voga accade ciò che abbiamo detto prima: si resta fermi in mezzo al mare!

La posizione di classifica, non più florida, induce però all’ottimismo. Si raggiunga quanto prima possibile quella salvezza sulla quale si poggiavano tutti i programmi di inizio stagione. Controproducente, allo stato dell’arte, dedicarsi a processi sommari soprattutto nei confronti di chi non ha responsabilità specifiche.

Domani non si gioca. La pandemia è scoppiata anche nello spogliatoio dello Iacovone. La gara con il Monopoli è stata rinviata al 6 aprile. Una ulteriore tegola che si abbatte sulla squadra. Bisogna ammettere che il periodo non è dei migliori. Ai numerosi infortunati si aggiungono ora i contagiati dal Covid. Sta diventando dura, ma dobbiamo farcela! Ribadisco, remando tutti nella stessa direzione. I conti, se necessario, si faranno a stagione ultimata...

Da parte mia, dopo questo sfogo, sono pronta a crederci di nuovo e voi?