Taranto corsaro, Genchi si prende il pallone, Foggia non molla, Brindisi crolla, Cerignola si rialza

Serie D, girone H. Alla dodicesima di campionato il Bitonto è stoppato dal maltempo. A dire il vero lo aveva fermato sullo zero a zero anche Grumentum, prima che l’arbitro decidesse di far rientrare tutti anzitempo negli spogliatoi. Con la nuova norma, quando si deciderà di riprendere a giocare la partita, rimarranno ai neroverdi poco più di trenta minuti per accaparrarsi l’intera posta in palio.
In vetta, al girone H, la lotta si fa sempre più avvincente. Vincono tutte Taranto, Foggia, Fasano e Sorrento.

Ninni Corda spedisce l’Andria in zona retrocessione. A nulla è valso il cambio dell’allenatore tra i biancoazzurri. Evidentemente non era prima colpa di Favarin come non lo è nel presente di Raimondo Catalano. La società (Roselli e soci) dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza, l’organico dei federiciani si sta dimostrando veramente inadeguato per la categoria.

Ninni Corda dicevo. Ottiene il massimo con il minimo sforzo. Mantiene una eccellente posizione di classifica pur avendo a disposizione una rosa non eccelsa, come valori tecnici. All’allenatore sardo si possono mettere in discussione i modi, non le capacità. A meno di sorprese indipendenti dal suo ambito professionale (quel balletto e quei cori intonati da calciatori e  tifosi sotto la curva dello Zaccheria) si dimostrerà avversario ostico per tutti sino a fine stagione.

Un girone dove le prime della classe viaggiano a ritmi elevatissimi. Anche Fasano e Sorrento con una media molto vicina ai due punti a partita. Quasi un record. La squadra di Enzo Maiuri vanta addirittura le terza difesa meno perforata del campionato (sette gol al passivo) I biancocelesti adriatici il secondo miglior attacco. Fasano e Sorrento sono le vere rivelazioni di questo campionato.


Dietro le prime cinque va con il passo del gambero il Gravina. Continua l’astinenza in attacco di Gelbison che è definitivamente rientrato nei ranghi. Ripenso a quel mio amico che a inizio di stagione mi diceva che il Brindisi sarebbe prima o poi andato in caduta libera. A posteriori debbo ammettere che aveva ragione. Ora, relegato nella parte bassa della classifica, viaggia con un solo punto di vantaggio sulla zona play out.

L’arrivo di Bitetto sulla panchina del Casarano non ha dato lo scossone desiderato dal presidente Maci e da Marcello Pitino. Alessandra Amoroso canterebbe che i rossoblu viaggiano al ritmo di un lento mambo salentino. Sarà anche presto per dare un giudizio definitivo, per intanto quelle davanti continuano a guadagnare punti su tutte le inseguitrici.

Su tutte meno che sul Cerignola. A Vincenzo Feola sono bastate due vittorie consecutive per posizionarsi a ridosso della zona play off. Sempre a cinque punti di distacco (per carità), ma con un passo notevolmente più spedito. Rodriguez, Loiodice e Marotta sembrano aver ritrovato la via della porta avversaria. Attenzione allora, perché con quel popò di rosa a disposizione può accadere di tutto. Anche che, tra una manciata di giornate, i gialloblu aggancino la zona play off ed andare anche oltre!

Iniziano a girare strane voci sulla vicenda del Bitonto. La procura federale sarebbe vicina alla chiusura dell’indagine sportiva. Non sono escluse sorprese. Sembra che non tutti siano in grado di dormire sonni tranquilli. Per ora solo illazioni, nel mese di dicembre se ne potrà sapere di più.

Il Taranto si gode il momento positivo. Panarelli sugli scudi. Il mosaico rossoblu si era scomposto, non aveva più un’immagine definita. Gigi ha il merito di aver raccolto (pazientemente) tutte le tessere di quel mosaico ed in un tempo relativamente breve lo ha diligentemente ricomposto. Il Taranto ha ripreso i suoi connotati. Panarelli ha restituito al gruppo autostima e l’indispensabile determinazione.

Capita così che Gigi Manzo risulta essere diventato il padrone assoluto della propria area di rigore. Il suo omonimo di centrocampo una cerniera determinante. La squadra si muove attorno alla qualità dei colpi di Stefano D’Agostino. Peppe Genchi, in crescendo di condizione, ha così l’opportunità di portarsi a casa il pallone. Con un campo meno “infame” avrebbe potuto mettere a segno anche il quarto gol. Va in rete anche Ciro Favetta, fa bene al suo morale.
La squadra di Panarelli in quattro giornate ha subito un solo gol. Alcune settimane addietro scompariva (fisicamente) nei secondi 45 minuti. Ora, nel secondo tempo, la fa da padrona. Alcuni elementi, sviliti precedentemente a ruolo di semplici “comparse”, contribuiscono ora e in maniera determinante alla crescita generale. D’Agostino ed Oggiano su tutti. Genchi ha ritrovato fiducia in se stesso. Pelliccia un “resuscitato”. Guaita non lesina impegno e applicazione, tornerà presto sui livelli di rendimento che gli sono più congeniali. Il Taranto ha bisogno anche del suo apporto. Un organico che in molti avevano messo in discussione si sta dimostrando più granitico di ogni critica frettolosa.

Massimo Giove può tirare il fiato.

Attenzione però, il campionato entra nella seconda fase. La più difficile per tutti. Inizia un ipotetico girone che va sino alla ottava/nona giornata di ritorno. Nel mezzo ci sono la seconda fase della campagna trasferimenti, i campi freddi e pesanti dell’inverno, squadre rivoluzionate e nuovi scontri diretti. Per tutti vale quel detto: un avversario alla volta, una vittoria alla volta, tre punti alla volta.
Senza mai dimenticare che i conti, quelli definitivi, si fanno sempre a primavera!