SERIE D GIRONE H, BELLO E IMPOSSIBILE COME NON LO E’ STATO MAI

Iniziano domenica i campionati di serie D. Con i miei “graffi” impossibile non seguire il girone H. Bello e impossibile come quest’anno forse non lo è stato mai.  Uscirò tutti i martedì con una mia nuova rubrica. “Graffierò”, come mia consuetudine, andando a ricercare i fatti più interessanti della giornata. Disquisendo su curiosità e temi di politica e attualità sportiva più che sulla prestazione del singolo o di una squadra.

Sulla carta il campionato annovera, ancora, 11 club pugliesi. In verità mi auguro siano soltanto 10. Accadesse l’inverso ci sarebbe sinceramente di che preoccuparsi nel merito della linearità con la quale viene gestito il sistema calcio italiano.

Perché il Cerignola ha ragione da vendere. La serie C gli è stata scippata da sotto il naso (ci auguriamo soltanto momentaneamente)! Se in Italia esiste ancora la giustizia sportiva la squadra della famiglia Grieco deve essere ammessa in Lega Pro. Gravina e Ghirelli, che hanno impugnato il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni, rasentano il ridicolo. Mi auspico che il prossimo 9 settembre il Tar del Lazio, riunito in seduta collegiale, dia un grande esempio di legalità e coerenza. Quel certificato Fifa Quality Pro, al quale si è aggrappato il duo delle meraviglie (sempre Gravina e Ghirelli), non lo ha nessuno. Per di più già dalla prima giornata ci siamo resi conto che, anche in questa stagione sportiva, il campionato di serie C sarà farlocco. Primo per quel certificato che appunto nessuno ne è in possesso. E poi perché con il denaro del “minutaggio” distribuito a fine stagione molti club, già dalle scadenze di dicembre, si troveranno in grande affanno.

In bocca al lupo quindi al Cerignola per il salto di categoria. Più che meritato. Desidero sempre andare al “Monterisi” ospite dell’amico Franco Metta (uno che come me non le manda a dire) e della famiglia Grieco, ma per vedere una partita di serie C.

Venendo al girone H. Tra le squadre più competitive è stato inserito il Casarano. Un club economicamente solido ed un direttore sportivo “navigato” (Pitino) pongono i salentini, unitamente al Bitonto, tra i pretendenti alla vittoria del finale campionato. Il Bitonto, che vanta in attacco una delle coppie più prolifiche degli ultimi anni, darà del filo da torcere a tutti. Patierno vorrà confermarsi capocannoniere e contrastarlo non sarà semplice.

Andare a fare risultato ad Andria, una squadra di categoria allestita in sordina, non sarà facile per nessuno. Questo torneo, l’accoppiata Favarin – De Santis, lo ha già vinto nel recente passato. Si può affermare altrettanto pensando al Brindisi. Vangone e Vertolomo puntano a un torneo di prestigio. Dioniso ha operato bene, molto dipenderà dal tempo necessario alla squadra per adeguarsi al “clima” infuocato della categoria.

Gravina ed Altamura, che sulla carta non nutrono ambizioni particolari, rimangono sempre piazze ostiche per andare a prendere punti. Fasano e Nardò hanno impostato la loro stagione su di un progetto giovani.

Tra le squadre campane attenzione alla Nocerina perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo.  A Nocera Inferiore professano una umiltà che non risponde alle reali ambizioni della dirigenza.

Volutamente ho lasciato per “ultime” Foggia e Taranto.

Attenzione ai “satanelli”. La nuova proprietà viene dalla positiva esperienza di Como (vittoria di campionato). Roberto Felleca, il patron, ha affidato la squadra nelle sapienti mani di Ninni Corda del quale si fida ciecamente. Il tecnico isolano non compare mai in prima persona, ma risulta essere l’asse portante dell’area tecnica. Vigila su tutto. Ha composto la rosa, si è portato al seguito alcuni uomini “fidati”. Detta le strategie. Il Foggia punta, decisamente, alla vittoria del campionato. Anche in questo caso molto dipende dalla situazione ambientale. Il pubblico foggiano è pretenzioso e poco paziente. Felleca e Ninni Corda debbono essere capaci, in fretta, a guadagnarsi le simpatie di quella curva. Il clima, nella sud, non è mai distaccato. Per giocare allo Zaccheria ci vogliono tempra, coraggio e personalità.Qualità sempre difficili da riscontrare in categoria.

Il Taranto. Giove ha fatto le cose nel modo migliore. Va apprezzato anche da me che non gli lesino mai rimbrotti. E’ partito per tempo cercando di andare a raccogliere il meglio. Sulla carta parte da favorito anche se inizialmente non considerava l’inserimento, nel girone, di Foggia e (probabilmente) Cerignola. Essere favoriti non è sempre un buon segno. Tutti affronteranno  il Taranto nel modo più agguerrito possibile, cercando di batterlo. Giove ha anche scelto il tecnico più esperto e vincente della categoria (assieme a Favarin). Nicola Ragno deve però comprendere che in riva allo Ionio si vive di pane e calcio. Le vicende della squadra rossoblù sono sulla bocca di tutti. Sempre. Nel bene e nel male. A Taranto, più che in altre piazze, non si sa quello che non si fa. Allo Iacovone, sappia Ragno, bisbigliano anche i muri dello spogliatoio. In campo parlano anche i fili d’erba. Immagini quanto lo fanno i fornai, i magazzinieri ed i fisioterapisti. Consiglio, a Massimo Giove ed a Nicola Ragno, di risolvere quanto prima il “dilemma” D’Agostino. All’insegna di quel detto che è vero “tutti siamo utili, ma nessuno è indispensabile”. Poi Massimo, a tempo perso dai un’occhiatina al caro biglietti che certamente non guasta. E grazie per quel gesto sensibile. In tanti anni sei stato l’unico.

Chiudo con un pensiero che ho da tempo sulla punta dei polpastrelli e che non riesco più a trattenere. Mi auguro che il Cerignola venga immediatamente ammesso alla serie C. Ho già detto che gli tocca di diritto. Non vorrei che chi mi legge, a palazzo, per riparare a un danno del passato, ne facesse uno più grave anche nel futuro. Convinti, in quel modo, di tacitare capra e cavoli!

Perché a pensar male è peccato, ma spesso ci si indovina. Ripeteva spesso il mio amico Giulio!