Rossoverdi “pirati” frenati dalla pandemia

Il pareggio nel derby con tanto di rabbia finale per un rigore che ci poteva stare, il ritorno prepotente del Covid a sparigliare le carte con due turni (26 e 29 dicembre) slittati in avanti perché troppe squadre sono state investite dalla pandemia. E per completare il quadro c’è Cristiano Lucarelli che nei saluti prefestivi ha buttato lì una definizione della squadra che fa riflettere.

Ce n’è un po’ per tutti i gusti. Un bel po’ di argomenti per tenere viva l’attenzione dei tifosi nel periodo in cui il calcio andrà in vacanza.

Del rigore del derby non vorrei parlarne perché nonostante le mille spiegazioni ognuno resta saldamente ancorato alla propria idea. Giusto per chiarire: per il sottoscritto il rigore c’era in quanto con la mano è stato intercettato un pallone che stava andando in rete. E sottolineo che, proprio per questo motivo, l’arbitro Guida avrebbe fatto bene ad andarselo a rivedere. La chiudo qui.

Il discorso della pandemia invece merita un approfondimento. La serie B che si ferma e rimanda due interi turni di campionato non è un bel segnale. Le Unità Sanitarie Locali continuano ad assumere decisioni diverse anche nel caso di situazioni identiche in diverse regioni italiane e siccome il protocollo della Lega non è più d’attualità sarebbe utile costituire una cabina di regia che coinvolga tutti gli attori. Per unità di giudizio e di decisioni. Perché abbiamo cominciato dall’ultima nella scala dei valori, la decisione estrema. Non è un bel segnale. Questo mi sembra di poterlo affermare.

Anche perché serie A e serie C vanno avanti. E allora? C’è forse chi non può fermarsi per ragioni economiche e chi, magari, ha allentato i controlli? Forse non è così, ma a pensar male qualche volta ci si prende (frase presa in prestito, ovviamente).

Chiudiamo questa breve rassegna con le parole di Cristiano Lucarelli che ha parlato della sua squadra e degli obiettivi prefissati. Il presidente Stefano Bandecchi in uno dei suoi messaggi social aveva mostrato una leggera insoddisfazione perché si sarebbe aspettato qualche punto in più. Il tecnico non ha replicato direttamente al proprio presidente, ci mancherebbe. Però nel sottolineare che la squadra ha ampi margini di miglioramento e che proprio migliorare in tanti dettagli è il primo obiettivo, si è divertito a definire i suoi come “Pirati che debbono andare a conquistare qualcosa”. Tradotto, la Ternana è fatta per giocare in attacco, per andare a conquistare campo e gol. Inutile chiederle di giocare partite difensive. Questa è la Ternana. Prendere o lasciare. E noi prendiamo perché la Ternana aggressiva che pressa sempre in avanti non è soltanto quella dei record in serie C ma è anche quella che ha regalato le gioie più grandi anche tra i cadetti.

E con questo chiudo col calcio e apro alle festività augurando a tutti quelli che ci leggono e a tutti gli amici dei “Graffi” un sereno Natale e un anno nuovo ricco di soddisfazioni.

Alla prossima.