QUEL CALCIO CHE OGNUNO PORTA ACQUA AL SUO MULINO. PRIMA DI TUTTO LA SALUTE
L’Italia, come tutto il resto del mondo, vive un momento di estrema difficoltà. Covid-19 sta causando centinaia di vittime. Nell’attesa di sconfiggere questo terribile male e tornare alla vita di sempre, il mondo del calcio non deve perdere l’opportunità di giungere ad una riforma radicale. L’obiettivo non è tanto quello di riprendere i campionati quanto di (ri)strutturarsi con norme adeguate.
Abbiamo ribadito più volte, noi dei Graffi , che in questo momento l’unica cosa che conta davvero è la salvaguardia della salute collettiva. Nessuno può stabilire, nel presente, quando e come questo corona virus scomparirà. Ad oggi vengono avanzate ipotesi, dai vertici della Figc, che sono soltanto fini a se stesse.
Molti presidenti invocano l’annullamento della stagione. Soprattutto nella categoria inferiore, dove le perdite economiche creano danni irreparabili rispetto a quelle dei club di Serie A e Serie B. Il motivo di questo appello non è sempre legato alla realtà collettiva, nei riguardi dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, quanto, più egoisticamente, alla la tutela del proprio orticello.
Sappiamo che oggi le società di calcio sono a tutti gli effetti delle aziende. La loro priorità dovrebbe essere quella di trovare soluzioni per riformare un sistema già sul baratro del collasso. Nella giornata di venerdì prossimo, il presidente Francesco Ghirelli ha fissata (in tutta fretta ed in modo irrituale) un’assemblea in call conference tra tutte le società di Serie C. Secondo quanto dichiarato dall’ex Amministratore delegato del Catania nonché consigliere federale di Serie C, Pietro Lo Monaco, tutte le società chiederanno l’annullamento della stagione. Spifferi di corridoio raccontano di una verità diversa. Verificheremo.
L’obiettivo primario dei presidenti di Lega Pro sarebbe quello di ottenere la cassa integrazione, per i contratti sottoscritti con i calciatori, al di sotto dei 50 mila euro ed ottenere, automaticamente, l’esonero dal pagamento dei contributi. L’ex dirigente degli etnei ha dimenticato che spetta agli organi di competenza stabilire, nei tempi e nei modi, se si potrà (ri)tornare o meno a giocare. In virtù di quanto sopra in Consiglio federale potrà decidere sull’assegnazione dei titoli.
Con un interrogativo, ove si dovesse tornare in campo per concludere la stagione attuale, in quali condizioni si ripresenteranno le squadre dopo tanti mesi di inattività ? Il mondo del calcio deve trovare le giuste soluzioni e le alternative più valide.
A prescindere da quale sarà la decisione finale su questa stagione, la cosa certa è che a squadre come Benevento, Monza , Vicenza e Reggina, non si potrà togliere quanto conquistato meritatamente sul campo. A questi Club dovrà essere garantita la promozione nelle categorie superiori.
La priorità, nel presente, è la salute e non ci stancheremo mai di ricordarlo, ma una volta messo alle spalle questo periodo terribile, si deve obbligatoriamente provvedere alla riforma dei campionati. Nei modi più giusti. Nuovi format e nuove norme che contemplino condizioni di reale solvibilità e sostenibilità per i club come di offrire uno spettacolo adeguato alle aspettative ed alla passione dei tifosi.