PINO IODICE A FRANCESCO GHIRELLI: “MA TU UNA DIGNITA’ CE L’HAI?”
Ricevo e qui di seguito pubblico, con piacere, la lettera che mi ha inviato Pino Iodice (nella foto di copertina), un caro amico. Sarà utile a tutti gli affezionati lettori dei “Graffi” per comprendere ed interpretare realisticamente il personaggio Francesco Ghirelli. Oggi Pino Iodice, per i motivi che lo stesso spiega esaustivamente nella lettera, è stato emarginato dal sistema calcio e non vive piu’ in Italia.
Caro Francesco, mi hai deluso!
Elaborare la delusione è stato per me difficile, dentro di me si sono susseguiti stati d’animo diversi e contrapposti, desiderio di vendetta, speranza di poter recuperare il rapporto, rancore, senso di vuoto.
Hai deluso le mie aspettative e, più avevo investito tutto me stesso sul nostro rapporto, più mi sono trovato vulnerabile e fragile.
Avrei potuto capire a cosa stavo andando incontro?
Forse sì. Ma purtroppo sono stato meno scaltro di te! Non ho capito che stavo avendo a che fare con uno squalo dalle fauci con sei file di denti appuntite e velenose. Nel tuo ventre si troverebbe di tutto, soffri di una fame inesauribile, Per questo chiunque ti passa davanti, addenti, stritoli e inghiotti, come hai fatto con me.
Certe persone non cambiano mai. Restano tali e squali! Tu sei una di quelle. Forse la normale evoluzione che attraversa ogni singola persona, o l’emozione della tua elezione a Presidente della Lega di Serie C, ti ha “distratto” da me, ma forse dal rapporto di condivisione che avevamo vissuto insieme.
Ma per te ha poco importato, di colpo invece, io mi sono trovato orfano di una parte di te, MA SOPRATTUTTO ORFANO DI UN LAVORO CHE PER CIRCA QUARANTA ANNI E’ STATO MOTIVO DI VITA PER ME.
In te, ho proiettato la parte migliore di me, al nostro rapporto ho dato tutto me stesso, quando mi hai chiesto di registrare Lotito, l’ho fatto senza pensarci un attimo, ti manifestai, sin da subito, le mie preoccupazioni, ma tu mi rassicurasti immediatamente, facendomi capire che per me ci saresti stato sempre e comunque.
La mia pia illusione è stata quella di pensare che tu ti saresti comportato con me, come sempre mi sono comportato io con te.
Purtroppo è rimasta solo una pia illusione!
Ancora oggi non riesco a vincere la delusione, sei stato capace col tuo modo di fare, di inflazionare l’amicizia, ma forse a questo termine tu non hai mai conferito il giusto significato, non ha mai dato alcuna importanza, non ci hai mai messo alcun sentimento, del resto da uno squalo come te, cosa avrei dovuto aspettarmi?
Diceva lo psichiatra Carl Gustav Jung: “noi scopriamo ciò che ci sostiene veramente, se tutto ciò in cui abbiamo fiducia ci inganna, e non ci sostiene più”.
Ebbene si, tu mi hai ingannato, mi hai distrutto professionalmente, mi hai annientato, mi hai letteralmente “usato” solo per i tuoi scopi per i tuoi fini da buon opportunista quale sei. Ma in effetti cosa avrei dovuto aspettarmi da te, se nel lontano 22 dicembre 2015, mi hai chiesto di sostenere la corsa alla elezione di Presidente della Lega, Marcheschi che si contrapponeva a Gravina, – facendomi rinunciare a una vacanza in Patagonia, per la qualcosa mi facesti rimettere fior di quattrini – e oggi sei diventato un suo affezionato leccaculo?
Ma tu una faccia ce l’hai? Ma tu una dignità ce l’hai? Ma tu una onorabilità ce l’hai?
Macchè, in effetti sei uno squalo feroce capace di divorare tutto e tutti pur di soddisfare il tuo ego!
Ma da uno come te che eri poi diventato culo e camicia con Lotito, dopo tutto quello che gli avevi orchestrato contro, cosa c’era da aspettarsi?
Purtroppo i Presidenti delle società di Serie C sono tuoi adulatori servili, fanno finta di non comprenderlo, ma che gente, che vergogna, che senza palle!
Mi hai tradito, come tradiresti chiunque, forse le persone non ti conoscono bene, ma se sapessero di che pasta sei fatto, ti starebbero lontane, sei pericoloso, inattendibile, traditore.
Il tuo tradimento nei miei confronti è stato intenzionale, non hai avuto cura di me, anzi oggi che non sono più nel mondo del calcio, ti sei liberato di un peso, la mia fuoriuscita dal mondo del calcio ha alleggerito la tua coscienza macchiata.
Rinneghi i momenti vissuti insieme, le esperienze condivise, non hai cuore, non hai sentimenti, sei arido e irrispettoso.
Oggi sono lontano da te ma soprattutto lontano dalla nostra bella Italia, ti ho fatto l’ennesimo favore, sarei stato un personaggio troppo scomodo per te e per i tuoi amici, conosco troppe cose e tu elegantemente, facendomi sempre capire che il momento prima o poi sarebbe arrivato, mi hai tenuto in caldo, mi hai fatto bollire nella mia acqua, fino a farmi evaporare del tutto.
Ma sappi, caro Francesco che, ognuno di noi prima o poi dovrà confrontarsi con la propria coscienza e da quel confronto non potrai mai scappare. Purtroppo tu sei malato di ego, troppo! Non riesci a tollerare la perdita del potere, sei un malato della poltrona.
Non sarebbe più onesto che togliessi la maschera per diventare una persona leale, ma soprattutto reale? Purtroppo quello non sei tu!
Ciao squalo.
Pino Iodice