PIANGE IL TELEFONO
E oramai ci siamo, cari amici.
Come gli operatori del campo pallonaro sanno bene, in questi giorni sono stati raggiunti dalla telefonate di lui, ma si di “Gabri” il bello, che con voce apparentemente affabile e tranquilla (si sa tranquillo che fine abbia fatto) annuncia a tutti la sua (ri)candidatura (ahinoi) per le prossime elezioni federali.
Ma quale tranquillo. Il bel “Gabri”, così come ribattezzato dalla ottima avvocatessa Faggi che imperversava in Lega Pro, entrando negli uffici per emanare i suoi diktat, sotto pena di riferire al “suo” se non si seguivano le direttive, è in crisi totale.
Poi fortunatamente la predetta veniva prelevata e portata da “Gabri” addirittura in Federazione. Con importanti compiti di “Risk manager” e conseguente lauto compenso. Compito delicatissimo al quale (visto che non faceva assolutamente nulla e si aggirava in Presidenza in attesa di stazionare nella stanza di Gabri) si è poi aggiunto quello di curare i rapporti fra Figc e giustizia sportiva. Un compito totalmente contro legge. Visto che i giudici devono essere autonomi e la Federcalcio è parte nei procedimenti sportivi…..
Ma si sa di queste nozioni, di base, Gravina è totalmente digiuno.
Sta di fatto che la fanciulla (ignara di procedimenti sportivi e priva di esperienza nel campo) era diventata il terrore di Via Campania. Dove hanno sede gli Uffici della giustizia sportiva. Dove prendeva informazioni (delicate e riservate) sui vari processi in corso.
Una vergogna avallata da Gabri, quindi tutti zitti, almeno ufficialmente.
Poi, per fortuna, l’interruzione improvvisa del rapporto con la Figc. Con tanto di comunicato “La signorina Faggi non fa più parte dell’organizzazione federale” Del tipo esonero di allenatore e senza nemmeno i ringraziamenti finti di rito.
Il motivo di tale interruzione improvvisa rimane avvolto nel mistero. I maligni pensano ad un ultimatum della compagna di Gabri, isolato a Roma dal Covid e quindi lontano dalla Signora Francisca Ibarra, colombiana oramai trapiantata in Abruzzo da tempo e addirittura candidata alle elezioni (ovviamente senza successo).
Informiamo comunque che la giovane legale (37 anni, ma come può accompagnarsi con uno che viaggia verso i 70) è rimasta a Roma, sgambetta per Villa Borghese e svolge attività forense presso un noto penalista a Via Tagliamento 10. Tutti luoghi, per chi non è romano, vicini vicini alla sede federale.
Ma va bene, Vittorio, non ce ne importa niente. Si sa che Gabri ha un debole per il gentil sesso. beato lui. Quello che ci interessa è ben altro.
Avendo seminato il niente, in questi due anni nei quali per miracolo di incastri era stato eletto a presidente della più grande federazione italiana, si è arrivati alla resa dei conti.
Di riforme dei campionati. Della governance. Dei pesi elettorali, non era cosa per questo modestissimo personaggio. Lui pensava di fare le sue passerelle per gli stadi durante i campionati europei.
Poi è stato travolto dalla pandemia. Quindi per assurdo si è salvato, dal niente messo in cantiere in questo sciagurato biennio.
Il personaggio è quello che è. Può fare l’accompagnatore di una rappresentativa, ma niente di più.
Vittorio, sei troppo critico.
No, cari lettori, io parlo con i fatti.
Basta vedere quello che aveva combinato in Lega Pro dopo l’era Macalli.
Eliminato il grande vecchio (nessun rimpianto) finalmente un’era nuova per la Lega della terza serie. Ovviamente anche qui, a parte la bella avvocatessa, il nulla assoluto.
Basta riprendersi il copiosissimo programma elettorale che per chi non sa come addormentarsi allego a queste righe di desolazione per la Lega Pro.
Solo 145 pagine di programma (!) del dicembre 2015 “Idee per il cambiamento”.
GABRIELE GRAVINA- Idee per il Cambiamento Lega Pro 2015 2 (clicca qui)
Un volume di fuffa e di sprechi. Chiedere ai presidenti per conferma. “Organizzazione, marketing territoriale, tecnologia, riforme federali” si legge nel volumetto del 22 Dicembre.
Ma che vergogna…..
Torniamo però ai giorni d’oggi. Il nostro ha lanciato alla guida della povera Lega Pro il vecchietto di Gubbio, Francesco Ghirelli. Tenuto al guinzaglio per esigenze familiari (la ex gli ha fatto pure il pignoramento in Lega).
E così si è avuta la peggiore presidenza della storia della terza serie. Annaspante nella fuffa assoluta. Nei proclami sull’etica (non pagare gli alimenti è reato Francè). Nei pulmini e nei campanili.
Questi sono discorsi già fatti e noti da mesi, ma che adesso, per quello che sto per dire, hanno ancora più peso.
Il nostro Gabri, alle prese con i suoi “papocchietti” di lavori da fare al Salaria Sport Village. Degli spostamenti di Uffici da via Campania, con i suoi raccomandati super stipendiati da piazzare qua e là, si è reso conto che, nel frattempo, il suo mandato è scaduto.
E no, e io come faccio?
Ideona, c’è la pandemia. Le elezioni non si possono fare, gli assembramenti, le mascherine, la poltrona è mia.
Peccato che tutte le federazioni italiane hanno fatto le loro belle assemblee elettive senza problemi.
Ma no la Figc è più complicato. Ci sono le componenti, non si riesce.
Sai che faccio, scrivo alle istituzioni. A Malagò. A Conte. Al Papa. Dico che effettivamente ci sono problemi, qui bisogna rinviare, prorogare, lasciatemi giocà.
Purtroppo la letterina, caro Gabri, non ha funzionato.
Malagò ha assicurato la democrazia. La regolarità. Basta giochetti, se entro il 31 marzo non si vota arriva il commissario.
Ed è arrivato il dramma graviniano. Mi tocca candidarmi, ma c’è un problema.
Lo Statuto federale prevede che il candidato presenti il programma (ma quelli ce li ho già fatti, tanto sono intonzi) ma che venga presentato da almeno una componente.
E chi trovo?
La scalcagnata Lega Pro? Ma chi appoggio per le elezioni?
Se sentono il nome di Ghirelli i Presidenti mi sparano. Francè rassegnati, il posto in panchina (ai giardinetti) te lo sei conquistato sul campo della fuffa, dei segretari raccomandati e impreparati, delle Buttara e degli strateghi del marketing tipo Carito. Per non parlare di Eleven Sport che carta vince, carta perde, paghi ma non vedi. Ed è inutile la mossa di sprecare soldi dei presidenti di Lega per comprarti Gianluca Di Marzio e ottenere spazio sul suo Blog con la speranza di arrivare a Sky (I Graffi sono sempre ben informati, purtroppo per te).
Quindi per la Lega Pro devo trovare qualcuno….Questo Vulpis che si agita, ma non sa nulla di questo mondo. Un Abete, qualcuno parla di Pagnozzi (ma basta vecchietti trombati).
Insomma qui non so come fare. Ma chi mi candida allora?
La Associazione Italiana Calciatori, ha già straperso la faccia. Deve candidare un ex calciatore.Per forza.
Nicchi? Per carità. L’Aiac umh, la Serie B di Balata? Ma no quello si occupa degli interessi della sua Lega, non fa per me.
La Serie A? Figuriamoci, così finisco nelle fauci di Lotito.
E insomma, amici miei qui il nostro Gabri è alla ricerca di amici che lo vogliano candidare (che coraggio).
E allora dai a telefonare alle società. “Ciao Presidente, sono Gabri il bello, come va? Volevo dirti che mi candido alla presidenza federale, dai dammi una mano, ti regalo questo e ti regalo quello….” (ai presidenti della Lega Pro ha promesso soldini per Natale, alla Macalli maniera)
Una scena pietosa.
Ma per favore, Presidenti di società di calcio, ditegli di si. Fate però esattamente il contrario. Per il bene del movimento.
Piange il telefono…..