PENSO CHE UN SOGNO COSI’ …
Bene amici, io, Tarantina purosangue, tifo Taranto da sempre, come tutti voi. Bisogna però ammettere che il Bari (o la Bari come dicono alcuni) è dopo il Napoli la squadra più blasonata del meridione. Si tratta praticamente di una metropoli che può essere paragonata, ovviamente più in piccolo e riferito al Sud, alla città di Milano, per sviluppo economico e anagrafico.
Tant’è che i Baresi coniarono anni addietro il famoso motto: ’’Ci Milan teness lu mer sarebbe na piccola Bar”. Ha un grande aeroporto con numerosi voli, ha il porto marittimo industriale mercantile e turistico, da cui partono svariate navi da crociera. E’ anche una delle porte principali per i commerci con i paesi dell’Est. Conta circa 320.000 abitanti, quindi è seconda città del sud dopo Napoli, mentre al terzo vi è la nostra Taranto.
Ma dobbiamo anche ammettere, seppur a malincuore, che ha una storia calcistica superiore alla nostra. Ha partecipato a ben 30 campionati un serie A, con un settimo posto come miglior piazzamento di sempre, ha vinto diversi campionati di serie B e molti di serie C e nel 1990 ha vinto addirittura la Mitropa CUP.
La Mitropa era un torneo prestigioso, poi abolito, che si disputava tra tutte le vincenti del campionato di serie B europee. Se vogliamo, quindi, possiamo definirla la nonna della Champions League…
Ma il Bari è stato ed è il maggior rivale agonistico del nostro Taranto F. C.
Un po’ come la rivalità che può esserci tra Juve e Toro, tra Milan e Inter, tra Roma e Lazio, una rivalità atavica che nasce nella notte dei tempi e da allora aumenta sempre più.
Le prime partite furono giocate negli anni ’20, quindi più di un secolo fa tra l’audace Taranto e l’ideale Bari e già da allora cominciarono gli sfotto’ tra le due tifoserie.
“Ci no zumb e nu barese” gridavano e gridano i Tarantini ai Baresi, “Citt chenìgghie tarantin” (zitti conigli tarantini) rispondevano i Baresi a noi.
Ma fin quando ci si ferma a queste espressioni, diciamo colorite, va ancora bene, ma non bisogna mai trascendere bensì ricordare che il calcio è solo uno sport e come tale bisogna approcciarsi. Insulti, minacce ed altro ancora, non fanno mai parte dello sport più bello e seguito al mondo.
Bene, leggendo qua e la notizie riguardanti il nostro Taranto e il Bari, partite famose vinte da noi ed altre perse, nomi di campioni di entrambe le squadre, passaggi di calciatori famosi dall’una all’altra squadra mi sono addormentata sul divano e ho fatto un sogno. Un bellissimo sogno. Ho sognato che era il giorno del gran derby e io attendevo con ansia il momento con cui vestita di tutto punto, con cappellino sciarpa e mascherina del Taranto nonché green-pass, ma soprattutto fidelity card, finalmente uscivo di casa per recarmi al San Nicola di Bari.
Li venivo accolta benissimo da una delegazione del Bari e notavo che vi era un clima disteso e amichevole tra i nostri tifosi e gli avversari del Bari, desiderosi anch’essi di assistere insieme ai nemici-amici del Taranto ad una straordinaria partita, all’insegna del fair-play e della sportività.
Poi, sia il Bari che il Taranto cominciavano a segnare gol splendidi, uno dopo l’altro andando in vantaggio alternativamente ora una ora l’altra squadra. Finché si arrivava al 90′ in perfetta parità 7 a 7!
Ma nell’ultima azione possibile un giocatore del Taranto veniva atterrato e quello del Bari dichiarava molto sportivamente all’arbitro, un po’ dubbioso, di aver effettivamente commesso il fallo.
La palla era sul dischetto e Marsili stava per battere il rigore mentre al mio fianco un bambino abbracciava la madre e continuava a gridare felice mamma vinceremo noi… mamma… mamma…
Ma un attimo prima che Marsili tirasse tutte le figure del sogno, iniziavano a dissolversi e vedevo davanti a me il viso di mio figlio che, notandomi agitata nel sonno, cercava di svegliarmi dicendomi appunto… mamma…mamma…
Era stato solo tutto un sogno! Un gran bel sogno!
Ma io dico perché non farlo diventare realtà? Perché le autorità hanno voluto negare sia a noi che ai tifosi del Bari di assistere a questo gran derby? Il calcio è fatto sia dai calciatori, ma anche dai tifosi. Diamine! Non possono negare queste gioie a chi lavora per tutta la settimana e alla domenica vuole divertirsi guardando i propri beniamini.
Faccio un appello agli organi preposti affinché tali situazioni non si ripetano più, ma anche alle tifoserie di tutte le squadre di non dare motivo alle autorità di ricorrere a tali seri provvedimenti.
Soprattutto adesso che la situazione ‘’Covid’’ sembra essere migliorata, non possiamo avere altre restrizioni!
Non so se avete letto la bella storia di Simone, un tifosissimo del Taranto che riuscirà a vedere la partita poiché la sua residenza è a Bergamo. Pensate che munito di appositi striscioni dichiarerà che il calcio senza spettatori negli spalti non ha senso e non può esserci spettacolo senza spettatori.
Immaginate che egli verrà da Bergamo a Bari in aereo e subito dopo la partita ripartirà per Bergamo per poi presentarsi a lavoro il lunedì mattina. Ma le autorità sono sorde a questi appelli ed infatti già da quando il Bari fallì, pensarono bene di separare il Taranto dalla sua agguerrita rivale, inserendo le due squadre in gironi diversi della serie D. Né vogliono prendersi la responsabilità di verificare se il rapporto tra le due tifoserie sia migliorato, diventando più maturo.
Quindi anche il mio sogno sarà stato inutile… Altro che fidelity card. Qui bisogna munirsi di antenne e decoder per almeno guardare in televisione le nostre partite.
Cosa dire ancora…speriamo che ne esca comunque una bella partita all’insegna del bel gioco e della sportività, di vincere o, almeno, di non perdere e se proprio malauguratamente dovesse accadere…
KEEP CALM! Arrivederci e al prossimo graffio.