LA TERNANA PROGETTA IL FUTURO RICORDANDO IL PASSATO

Il calcio è fermo in Italia? Ma chi lo dice. D’accordo, non si gioca e nemmeno ci si allena sul campo ma, come nel caso della Ternana di gente con le mani in mano non ce n’è. Specie se, come nel caso dei rossoverdi, alla guida c’è un presidente come Stefano Bandecchi che a dirla semplice, una ne fa e cento ne pensa.
Le sue iniziative solidali ormai sono note a tutti ma sapere che nel giro di pochi giorni, con il sostegno del suo vice, Paolo Tagliavento, è riuscito a mettere in piedi un’associazione “Terni col cuore” nella quale ha deciso di convogliare 500.000 euro l’anno per tre anni, per sostenere chi attraversa momenti di difficoltà, è qualcosa di straordinario.

L’idea è nata il giorno di Pasqua, 12 aprile. Bene oggi l’associazione è stata formalmente costituita con Paolo Tagliavento alla presidenza e Mattia Stante alla vice presidenza. I tifosi hanno individuato il loro rappresentante all’interno della stessa e l’attività è iniziata con una serie di confronti istituzionali per definire una scaletta d’impegni. Incontri quindi con l’amministrazione comunale e con la Croce Rossa locale, tanto per cominciare. In attesa che la comunità ternana ritenga utile, se non doveroso, collaborare aggiungendo idee e risorse, umane ed economiche.

Mani in mano mai, dicevamo. Perché nel frattempo la Ternana ha trovato l’editore che editerà il libro preparato da uno storico tifoso rossoverde, Marco Barcarotti: un volume con tante foto in circa 400 pagine di storia rossoverde. In aggiunta sta per vedere la luce anche il museo dedicato alla Ternana. Come dire che in attesa di tornare allo stadio c’è fermento intorno alla squadra rossoverde che di suo non passa le giornate a pensare su quando e come ricomincerà il calcio.

O meglio, a questo ci pensa e Gallo, giusto per citare uno dei protagonisti, è sempre più convinto che “per la serie C sarà davvero dura tornare a giocare quest’anno”. O almeno nei tempi ipotizzati dai più ottimisti. Però, gallo e soci non hanno mai smesso di allenarsi. Da soli o in gruppi , allenamenti in “call” divertenti e utili per mantenere certi legami che la prolungata quarantena potrebbe allentare. Così dovesse tornare in campo la Ternana si farebbe trovare pronta all’uso anche perché in ballo c’è ancora la Coppa Italia da giocarsi con la Juventus under 23 e più ancora c’è la storia del campionato nella quale è necessario scrivere l’ultimo capitolo, magari ridotto ai play off, una soluzione che al tecnico rossoverde, nel frattempo diventato cuoco provetto (la necessità…) non dispiacerebbe affatto.

Ma se il futuro prossimo è ancora da decifrare e di certo ci sono soltanto le iniziative solidali di Bandecchi e della sua squadra, c’è anche un pensiero ricondotto a tempi meno ravvicinati che riguarda il futuro calcistico del club.

Per questo la conferma di Gallo e del diesse Leone costituiscono basi fondamentali sulle quali costruire la nuova Ternana. Bandecchi ha parlato chiaro: non ha alcuna intenzione di rivoluzionare la squadra “perché se vuoi costruire qualcosa devi cominciare da una base certa. Quindi tecnico e diesse, ma anche un gruppo di giocatori che hanno dimostrato di avere davvero a cuore la squadra e la città. Continuano a consegnare pacchi alimentari, sono vicini alla realtà locale, la vivono come non mai. E questo a mio avviso è un collante formidabile per cementare un gruppo”.
Quindi, di conseguenza, conferma di gran parte degli attuali giocatori in organico e aggiunta di quattro o cinque pedine in grado di migliorarne la qualità complessiva.

E allora secondo voi è una Ternana che se ne sta con le mani in mano? Un consiglio: se lo pensate non fatelo sapere a Bandecchi.