Il Taranto ‘’grazia’’ il Monte-rosi, ma rimane sul “monte” della classifica. 

Benino amici… benino. Un punto è sempre un punto, lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo anche oggi. Certo, la vittoria era a portata di mano, il Taranto poteva vincere. Sia per le occasioni avute che con il rigore che, purtroppo, è stato sbagliato.
Il destino, a volte, impone inderogabilmente le sue volontà. Bisogna imparare ad accettarlo, ma fare tesoro di quanto ci può insegnare.

Mia nonna ad esempio, di fronte a qualsiasi guaio che potesse capitare o che le fosse raccontato soleva rispondere “megghje accussi’ e no pegg…”(meglio così e non peggio). Se uno si rompeva una gamba, ad esempio, diceva meglio una sola che tutt’e due! Filosofia spicciola e arretrata? Mah… Io le definirei più che altro perle di saggezza.

A onor del vero, dobbiamo dire che non è stata una bella partita, il Taranto a volte ha anche rischiato e quel rigore sbagliato brucia ancora. Certo non si può rimproverare il bravissimo Giovinco, uscito dal campo col volto coperto dalla maglia, poiché a tutti i calciatori, anche ai fuoriclasse può capitare di sbagliare un rigore.

Tutto sommato, quindi, è un pareggio giusto e un punto ciascuno accontenta un po’ tutti. Del resto, come scrivo nel titolo, se (forse per coscienza ecologica) non abbiamo voluto abbattere il Monte-rosi, stiamo comunque respirando aria buona, di montagna, di alta classifica. Diciamoci la verità, alla fine ci sta andando bene. Chi di noi avrebbe immaginato, prima dell’inizio del campionato, di essere al quarto posto in classifica a questo punto del torneo? Soprattutto di aver già conquistato 11 punti (una media di quasi due a gara).
Con la presenza di squadre di livello ben più alto e blasonate dei rossoblu quali il Palermo, il Bari, il Messina, il Foggia. Squadre che hanno più  volte militato in serie A.

Ora è il momento di tenere duro e resistere agli attacchi, a testa bassa, che cominceranno ad arrivare proprio dalle squadre più forti, di cui parlavo prima. Guardando un po’ i risultati, infatti, cominciano ad emergere proprio il Palermo e il Foggia che vincono rispettivamente in casa e fuori, dopo un avvio un po’ stentato. Si conferma una bella gatta da pelare il Bari che va a prendersi la vittoria in casa del Messina inspiegabilmente ancora in difficoltà.
Grande sorpresa anche il Monopoli, che nella gara precedente sembrava essersi ridimensionato, ma in quella di ieri è apparso molto lucido e sicuro. Ottima vittoria sul Picerno che, ben sappiamo, non essere squadra da poco.

Le restanti lottano tra di loro per posizioni di centro classifica.
Male purtroppo la Vibonese, che ancora non riesce a entrare nel vivo del campionato e chiude quale fanalino di coda. Sono certa però che saprà riprendersi, magari con qualche miscela esplosiva creata dal simpaticissimo patron Pippo Caffo, (quello dell’Amaro del Capo) che saprà infondere il giusto spirito alla propria squadra, visto che proprio lui è il re dello… spirito!

Quindi forza delfini rossoblu! Dovete andare a tutta birra… (Raffo). Fatelo per voi, per il presidente Giove, ma soprattutto per il pubblico che vi segue con passione e non vuole rimanere deluso. Sono sempre di più i tifosi sugli spalti e meritano un ottima squadra, quale voi siete. Ma meritano anche protezione e sicurezza nello stadio e questo è possibile solo con un adeguato servizio di stewarding.

Steward che purtroppo scarseggiano su tutto il territorio nazionale. Molte persone, infatti, per timore di perdere il reddito di cittadinanza che percepiscono dallo Stato preferiscono licenziarsi o rinunciare direttamente al controllo negli stadi. Sarebbe quindi opportuno che le istituzioni preposte  prendessero in seria  considerazione questo grande problema che si riscontra, appunto, su tutto il territorio nazionale ed in tutti i campionati. Dalla serie A ai dilettanti.

La vetta del girone C di Lega Pro parla prevalentemente pugliese. Domenica 3 ottobre ci saranno due bellissime sfide incrociate (lo strano caso del mistero di cui parlavo prima!) tra il  Francavilla (terza) e il Taranto(quarto) e tra Bari (primo) e Monopoli (secondo). Si potrebbe cominciare a delineare, a grandi linee, il destino del quartetto di testa della classifica.

Io faccio sempre una certo conticino nella mia mente, ma con la matematica meglio non scherzare e restare con i piedi ben saldi a terra terra, l’unico  dato certo è che al Taranto  mancano 31 punti alla salvezza.
Per scaramanzia gridiamo sempre, tutti insieme, il nostro motto di battaglia: “una partita alla volta, un avversario alla volta, tre punti alla volta!”. Poi, come ho scritto più volte, a salvezza raggiunta l’appetito vien mangiando.

Io come sempre voglio e devo crederci e  voi?

Nella foto Capriglione il centrocampista Civilleri “accerchiato” in area avversaria