I Graffi di Patriziain evidenzaLe Opinioni
GALIGANI: UN ANNO DA “365 E LODE” …
Bene amici, anzitutto tantissimi auguri da parte mia, Patrizia D’urbano e di tutto lo staff dei “graffisulpallone.com”, per queste festività. Siamo, ovviamente, nel periodo di riposo del campionato e val la pena fare un breve riepilogo di quanto accaduto finora .
Vi ricordo che il Bari è attualmente la capolista del torneo, in pole-position per la promozione in serie B, tallonato dal Monopoli.
Noi siamo non più all’ottavo, ma al nono posto poiché, durante queste feste, la giustizia sportiva ha ridotto a 2 i punti di penalizzazione al Foggia che quindi ci ha superato.
Questo non inficia minimamente i nostri programmi e obiettivi che sono sempre in primis quelli di una “tranquilla salvezza” poi, tutto quello che potrà venire in più, lo accetteremo di buon grado.
Quale miglior personaggio del nostro calcio può allora sintetizzarci gli episodi salienti di quanto accaduto nel 2021, se non il direttore Vittorio Galigani.
Allora, Vittorio ripassiamo assieme i fatti più salienti di quanto accaduto nell’anno appena trascorso.
Beh… e’ stato un intenso periodo di avvenimenti. Un anno molto sofferto per il Taranto.
Ricorderete tutti la tromba d’aria che scoperchiò la copertura della tribuna dello Iacovone. Fummo costretti a trasferirci a Ginosa con tutte le polemiche che si susseguirono alla gara con l’Aversa.
Nel mese di dicembre, nella fase ascendente del campionato di serie “D” avevamo raggiunto la vetta della classifica. Era il periodo migliore quando scoppiò, tra i nostri calciatori, il maledetto Covid. Fummo obbligati a uno stop inaspettato che rischiò di far saltare tutti i nostri programmi che tendevano alla promozione in serie C.
Il campionato per le altre squadre era continuato regolarmente creandoci un ” gap”, un dislivello, come vogliamo chiamarlo.
E’ pur vero che abbiamo poi recuperato le partite non giocate, ma, come più volte ho ribadito, non giocare in contemporanea, ci aveva creato problemi di vario genere.
Alla ripresa siamo stati costretti a scendere in campo ogni tre giorni per più di un mese, un trend che non rappresenta il massimo per una squadra per di più decimata dagli infortuni e costretta a giocare, in casa, a porte chiuse. Ripartimmo, con un prezioso pareggio, dalla difficile trasferta di Altamura, devo dire che il Taranto tenne subito ” botta”. Avevamo temporaneamente perso la prima posizione in una classifica ormai virtuale, restando comunque nella zona alta.
Nonostante le difficoltà che hanno causato anche problemi psicologici e morali, siamo stati noi i più forti e grazie alla volontà, all’impegno, alla coesione di tutto il gruppo abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.
Il 13 giugno, a 8 minuti dalla fine della partita contro il Lavello, abbiamo finalmente raggiunto la fatidica promozione in serie “C”.
Bene. Come sono state vissute tutte queste problematiche dal Presidente Giove?
Massimo ha esploso tutta la sua emotività negli 8 minuti finali di quella partita. Al gol di Santarpia, che ci permetteva di salire il primo gradino del calcio professionistico, non ce l’ha fatta a trattenersi. Quella sua inaspettata invasione di campo segnava la liberazione da tutti tutti i bocconi amari che aveva dovuto silenziosamente ingoiare dal suo rientro alla guida del Taranto.
La grande festa fuori dello stadio con la presenza di circa 15.000 tifosi che attendeva la squadra al ritorno da Lavello scrivevano la riappacificazione con la città. Chi era presente non potrà mai dimenticare i festeggiamenti che proseguirono al villaggio Valentino di Castellaneta Marina.
Come già detto, Giove, pur non essendo sempre presente sugli spalti, a causa della forte emotività è comunque molto partecipe alla gestione del club. Segue con molta attenzione la parte finanziaria come quella sportiva ed economica. Questioni caratteriali lo portano ad essere in alcuni giorni il “dottor Jekill” ed in altri il “Mister Hyde”. L’importante per i suoi interlocutori è comprenderlo ed interpretarlo nel minor tempo possibile (ride di gusto).
Fare il presidente di una società di calcio di Lega Pro, di questi tempi non è certo facile. I problemi normativi, finanziari e amministrativi sono al pari di quelle del campionato di serie A con una differenza sostanziale. I budget e le entrate sono notevolmente inferiori a quelli della massima serie, devo comunque ammettere che Massimo Giove si districa bene in tutti questi meandri.
Grazie. Passiamo ora al periodo successivo a quello della festa di promozione .Cosa accadde in seguito?
Iniziarono i veri problemi! La necessità di chiudere al meglio la stagione da poco conclusa. L’iscrizione al campionato impose notevoli sacrifici finanziari! Con grande soddisfazione riuscimmo ad anticipare i tempi. Lasciando a bocca aperta più di qualcuno.
Il brand Taranto ha sempre fatto gola a un certo tipo di imprenditoria del territorio. In quei giorni scoprimmo che qualcuno desiderava “sfilare” il Taranto dalle mani di Massimo Giove. Una sorta di golpe che riuscimmo di mandare a vuoto. Una vera soddisfazione.
Uno alla volta furono risolti tutti i problemi di avvio di stagione. Nel contesto va anche ringraziata la città intera per tutto il sostegno e l’affetto dimostrato nei confronti dei colori rosso-blu (quasi si commuove).
Perfetto. Ora direttore parliamo dei vari elementi che costituiscono tutto lo staff del Taranto e di come hanno vissuto quest’anno passato.
Si, iniziamo con Francesco Montervino. I risultati parlano a suo favore. Le chiacchiere da bar lasciano il tempo che trovano. Le invidie e le gelosie appartengono a chi non è sicuro delle proprie azioni. Ciccio è giovane. Giove ed il Taranto gli stanno offrendo una grande opportunità. Potrà affermarsi. Imparerà, nel tempo, che nel nostro mestiere meno si appare e meglio è, come si renderà conto di dover smussare alcuni spigoli del suo carattere. Più si sale è più diventa importante l’aspetto comportamentale. A lui tutti i meriti per la composizione del gruppo e la gestione dello spogliatoio.
Ok direttore. Parliamo dell’allenatore Giuseppe Laterza. Come e chi l’ha portato al Taranto?
Beh…posso dire imitando Pippo Baudo che “Giuseppe l’ho inventato io”(ride di gusto). Ne avevamo parlato con Giove prima ancora che io entrassi a far parte del club. Le informazioni sulla persona e sul tecnico erano tutte positive. Aveva fatto gavetta. Non solo in serie D. Conosceva il girone. Aveva tutte le motivazioni per far bene. Una scelta che Montervino condivise immediatamente. Laterza dietro un aspetto mite nasconde un carattere determinato. Si impone senza far ricorso all’autorità che il ruolo gli riserva. Deve però comprendere quanto prima che l’allenatore del Taranto non può fare il pendolare. La sua presenza in città è determinante. Il suo pregio? Riuscire a mediare con tre “energumeni” del calibro di Giove, Montervino e del sottoscritto (ride fragorosamente).
Bisogna comunque dargli atto che, oltre alle partite di Bari e Catanzaro, dove tra l’altro riferendomi alla forza delle squadre, facevamo la parte di Davide e non certo di Golia, nelle altre ha brillato per tattica, astuzia e determinazione.
D’altronde i risultati positivi ottenuti parlano per lui. Giove e Taranto gli stanno offrendo una grande opportunità.
Direttore, ora vorrei chiederti di parlarci di qualche calciatore piu’ rappresentativo della passata stagione calcistica.
Farei quattro nomi: Alfageme, Nicolas e Gianmarco Rizzo nonchè Ciezkowsky.
Alfageme astuto e scaltro ci ha tenuto in scacco per tutto il campionato. Nel rapporto minuti giocati compenso percepito è il giocatore che in quel campionato ha guadagnato più di tutti. Si infortunava la mattina ed a suo dire la sera era già guarito. Si gestiva non soltanto dal punto di vista fisico. L’usura aveva compromesso il suo rendimento.
Nicolas Rizzo è tutto qualità, invenzione e spettacolo. Probabilmente non lo abbiamo compreso…?! O forse non abbiamo saputo attendere che si esprimesse …!?
Gianmarco Rizzo, invece, è generosità, applicazione, conoscenza dei propri mezzi. Voglia di vincere a tutti i costi. Desiderio di emergere a tutti i costi, sempre positivo ma poi in campo deve fare i conti …..piedi ignoranti! (ride).
Per finire Ciezkowsky, “il portierino” per l’età giovanissima. Entrato in sordina a sostituire il titolare infortunatosi, si e’ imposto per sicurezza e tecnica tra i pali, non facendo rimpiangere Sposito
Avrebbe meritato la riconferma ma questo, per questioni legate alla cittadinanza , non e’ stato possibile. Peccato.
E di quelli invece che fanno parte attualmente della rosa del Taranto , cosa mi dici?
Su tutti un nome: Marsili il nostro capitano! Amato da tutti, si può dire che è diventato un mito per la tifoseria e nello spogliatoio? Romano di nascita ma Tarantino nel cuore . Ed infatti ha dichiarato recentemente di essere perdutamente innamorato della città di Taranto.
Lui “butta il cuore oltre l’ostacolo” sia in campo che nella vita quindi da ammirare sia come calciatore che come uomo.
Dovrei in realtà parlare di molti altri calciatori del Taranto, ma chi dovrei mettere prima dell’altro: Diaby? una pietra preziosa incrinata solo da un banale infortunio che si è rivelato più grave del dovuto….?
O forse Santarpia uno scugnizzo dal volto di folletto e dai gol decisivi? O Mastromonaco con la sua voglia di emergere, sempre a testa bassa e pedalare?
O magari il piccolo-grande uomo Giovinco? Bomber decisivo malgrado quel rigore, ma come cantava il famoso De Gregori ” non è per un calcio di rigore che si giudica un calciatore”.
Dovrei proseguire con tutti gli altri ma che importanza ha? Sono tutti parimenti bravi nessuno escluso.
Direttore ora dicci quali sono le altre figure carismatiche che sono presenti nella tua vita calcistica e privata?
Devo citarne almeno tre direi: il dottor Giuseppe Losavio e le due “bamboline” poi vi spiego chi sono queste bamboline.
Giuseppe Losavio, una persona splendida, meno male che esiste, altrimenti, senza il suo aiuto, staremmo ancora a perderci nei meandri di una contabilità raffazzonata difficilissima da gestire. Le ” bamboline” invece, Daniele e Ivano molti si chiederanno chi sono ? in realtà sono i miei due angeli custodi o se preferite i miei guardaspalle .Di sicuro due amici sinceri che in più d’una occasione mi hanno aiutato e incoraggiato a superare momenti difficili.
Direttore ora una piccola curiosità. Quali sono i tuoi piatti preferiti della cucina nostrana?
Con il mio lavoro frequento molto i ristoranti per diletto e dove capita di concludere accordi importanti.
Due, in particolare, i miei preferiti che mi propongono piatti squisiti, tipici della cucina marinara tarantina.
Uno è la Paranza in città vecchia. il suo incantevole panorama sul Mar Piccolo mi rilassa e mi fa venire idee per una buona gestione del club. Si può dire che la Paranza da Angelo indica la mia residenza estiva.
A inizio campionato… si rientra in città….. e l’angolo più riservato e che mi rassicura gustando piatti di carne e pesce, e ‘ ANTO. Marcello, Hashan e Clelia mi viziano con i loro modi e le loro prelibatezze, facendomi dimenticare tutti i problemi che si presentano durante la settimana .
Per concludere caro direttore, cosa ci dici del vero protagonista del calcio Tarantino cioè lo stadio iacovone e i suoi tifosi?
Il “bestione”, ormai vetusto, andrebbe rispettato maggiormente. Nato e cresciuto per ospitare calcio, in attesa che le istituzioni prendano davvero a cuore la sua causa fa ancora, nel bene e nel male, il suo lavoro. Però una volta gli mancano i piedi (l’erba), una volta il cappello (il tetto della tribuna), un altra gli manca la luce ma….alla fine è sempre la casa del calcio tarantino e della sua tifoseria. Quella che tutti ci invidiano per il calore, la passione e l’energia che trasmette ai nostri calciatori (sorride soddisfatto).
Grazie ancora Direttore e ci rivediamo allo stadio dopo la gara con il Palermo, in covid a fatto rinviare la gare del 9 contro il Campobasso, riparte con il 2022 un campionato che sicuramente ci regalerà ancora tante belle e forti emozioni.
Io, come scriviamo sui graffi, anche quest’anno ci credo e voi?
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