Federcalcio. Venti di guerra si stanno alzando
I miei affezionati lettori sanno bene che nel mio blog cerco di non essere mai banale e troppo diplomatico. Senza tanti giri di parole esprimo, sempre, quello che è il mio pensiero.
Purtroppo (ahimé) spesso ci azzecco. Come direbbe il Di Pietro di turno.
L’ordine del giorno del prossimo Consiglio Federale (Figc) fa un po’ cadere le braccia:
informativa sull’attività del Comitato di Presidenza;
modifiche regolamentari; licenze nazionali 2018/2019: provvedimenti conseguenti; approvazione del Manuale delle Licenze UEFA – edizione 2018; approvazione dello Statuto LNP Serie B; approvazione dei piani finanziari LNP Serie B e LND – fondo mutualità 2018/2019;
nomine di competenza;
ratifica della delibera d’urgenza del Presidente Federale di cui al Comunicato Ufficiale n.14/A del 30 novembre 2018; varie ed eventuali.
Quindi come avevo ampiamente previsto. Riforme zero. Persone nei posti chiave niente. La Giustizia giace e, soprattutto: il format dei Campionati?
Quando si deciderà Gabriele il “temporeggiatore” a dire alle società di Serie B e di Lega Pro, quanto promozioni si faranno?
La Serie B è a 19, a 20 o a 22? Mistero.
È concepibile che un Presidente della Serie C non sappia se davvero ci sono 7 promozioni 7 e quindi investa sulla campagna di Gennaio per rinforzare la squadra?
E stiamo parlando di questo Campionato. Non del prossimo. Come in realtà prevedeva la norma (articolo 49 Noif) prima che l’ottimo (si fa per dire) commissario Fabbricini ci mettesse le mani.
Questa storia delle 7 promozioni in Serie B, dalla Lega Pro, è diventata (un po’) una barzelletta.
E siccome qui si coinvolgono interessi importanti, investimenti, tradizione sportiva e passione dei tifosi, è ora di finire di prendere tutti in giro.
Leggo (riporto) quanto deciso e dichiarato ad agosto dall’allora presidente della Lega Pro, oggi Presidente Federale:
“Purtroppo l’ulteriore rinvio della composizione dei calendari, è una logica conseguenza dello strappo della Lega B. Non sappiamo ancora quante squadre dovranno partecipare alla serie C e aspettiamo la decisione del Collegio di Garanzia sui ricorsi che arriverà il 7 settembre. Alla luce del format a 19 squadre della B, abbiamo stabilito che le promozioni nel torneo cadetto saranno sette”. Una proposta presa per riportare a 22 le squadre della B, che invece partirà a 19, e “per andare incontro alle esigenze del rispetto dei format – ha chiarito il n.1 della Lega Pro – osservando con la massima devozione quanto scritto dal commissario. Ma la nostra proposta è già superata, perché sono sicuro che il Collegio ci darà ragione il 7 settembre“.
“All’unanimità il consiglio direttivo mi ha dato mandato di chiedere in via straordinaria di ripristinare il format della Lega di B. Per questo noi proporremo 7 promozioni dalla Serie C al torneo cadetto per la prossima stagione…
“La parte più triste – ha concluso Gravina – è che oggi dovevamo celebrare l’inizio del campionato e invece siamo qui a parlare di qualcosa che non si può realizzare. Dispiace vedere lo sguardo basso dei miei presidenti. Questa è la pagina più amara, non poter dare ai tifosi la possibilità di aggregarsi e stare insieme”.
Proclami. Belle parole, ma dal sapore preelettorale.
Oggi che potresti agire (sei stato eletto anche per questo) si apparecchiano i tavoli, ma di concreto, all’orizzonte, nulla!
Per non essere da meno il neo Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, dichiara un po’ dappertutto: “Non ci potrà essere la beffa dopo il danno. Per noi la Serie B è a 22 squadre, per cui proporremo 7 promozioni alla fine di questa stagione”.
Ghirelli ha annunciato anche l’intenzione di cancellare una delle ultime novità introdotte dall’era Gravina. Quella “Final Four” dei Play-Off in capo neutro (un flop colossale, sia nella sempre presente Regione Abruzzo che per l’edizione fiorentina).
“Sono intenzionato a restituire la finale play-off alle città partecipanti. Sarà tra le mie prime richieste al Consiglio Direttivo della Lega Pro”.
E batabum.
Il nostro Francesco, da Gubbio, è un decisionista. Diverso da Gravina. Nel Consiglio Direttivo del 22 Novembre scorso ecco assunte le decisioni formali.
Ma tanto, direte voi, anche Gravina (lo ha dichiarato) è d’accordo sulle sette promozioni.
Peccato però che all’ordine del giorno del Consiglio Federale (di martedì prossimo) non vi sia traccia dell’argomento.
Caro Gabriele, è Natale. Facci un regalo e prendi una decisione. Una posizione. Un qualcosa che non sappia di soltanto di parole.
E’ mia impressione (ma non sono il solo e non vogliamo essere uccelli del malaugurio) che qui la tempesta arriverà presto. Se si persevera in questo atteggiamento giungeranno, inevitabilmente, venti di guerra.
Il caos è totale. Le posizioni sono diversissime ed i venti di guerra si percepiscono già.
Ho già raccontato della mossa della Serie B che, capitanata da Balata, ha impugnato la decisione della Corte d’Appello Federale sulla decisione Entella-Cesena-Chievo, innanzi al Collegio di Garanzia.
Lo scopo evidente è quello di ribadire che il format della Serie B è (ingessato) a 19 squadre.
“È oramai passata in giudicato la sentenza che lo accerta” dice Balata. Preannunciando quindi che si batterà in Consiglio Federale (quando se ne parlerà chissà chi lo sa?) mettendola sul piano formale. A difesa delle 19 sorelle che, detto per inciso, si sono già spartite i diritti televisivi fra di loro.
E quindi: 19 siamo e 19 vogliamo restare.
E Ghirelli? Il format è a 22 e vogliamo 7 promozioni.
Buonanotte!?
E l’Associazione calciatori e quella degli allenatori che faranno?
Difenderanno, immagino, i posti di lavoro di tre società professionistiche in più. Quindi si schiereranno a favore di Ghirelli.
E Sibilia con la Lega Nazionale Dilettanti?
Vero è che sta aspettando la tanto sbandierata riforma della Lega Pro. Quello del semiprofessionismo è un progetto di quelli alla Gravina. Si dice a parole ma non è attuabile.
Significherebbe togliere alla Serie C i controlli della Covisoc. Far sparire i minimi federali, che già sono un incentivo alla contabilità in nero. Inattuabile. Ghirelli non lo farà. Mai. Per non passare per il Presidente che ha distrutto la terza serie. Al massimo si può pensare di ridurla, nei modi e nei termini previsti dalle norme, a 40 squadre. In due gironi. Ma la serie C deve rimanere una categoria professionistica.
L’articolo 50 delle Noif, prima che ci mettesse le mani il pessimo (pardon) Fabbricini, prevedeva che la modifica dell’ordinamento di un campionato avvenisse con decisione del Consiglio Federale a maggioranza qualificata. Riforma da adottare a partire dalla seconda stagione sportiva.
E allora, la B vuole rimanere a 19. La C vuole 22 squadre e 7 promozioni. L’Aic e l’Aiac non si sa. La Lega Nazionale Dilettanti aspetta. Si perché il progetto di Cosimo Sibilia era quello di ristrutturare la serie D. Otto gironi di dilettantismo puro e quattro a 18 squadre di una nuova categoria (elìte?) intermedia. Di preparazione ed avvicinamento al professionismo totale. Sgravata, con l’aiuto del legislatore, di una parte della contribuzione. Questa, con i tempi di crisi che stiamo vivendo, sarebbe la soluzione migliore.
E in tutto questo Gravina che fa? I tavoli. Senza segretario. Senza Club Italia. Con la Giustizia Sportiva che agonizza. Sarebbe invece opportuno intervenire con urgenza. Lo dimostrano i fatti.
A proposito di urgenza. Volete sapere il presidente Gravina quale delibera d’urgenza ha adottato con l’articolo 24 dello Statuto? (si l’articolo che gli avevo suggerito di utilizzare per cambiare il format e ridare certezze al calcio professionistico).
Si? E’ scritto nel Comunicato Ufficiale 14/A che va in ratifica il prossimo 18 Dicembre.
Ebbene se avete la pazienza di leggerlo è … un bel rinvio, dal 30 Novembre al 31 Gennaio 2019, del termine per tesserare le calciatrici under 12.
Come converrete anche voi, questo era proprio urgente.
Fuori fa anche freddo. Venti di guerra sono in arrivo.