E come eccellenza
E come eccellenza
Malgrado il nome altisonante è una delle più basse categorie calcistiche.
Viene subito dopo la serie D e precede la “Promozione”.
Anche il nostro Taranto molti e molti anni fa vi ha partecipato, sebbene all’epoca si chiamasse prima divisione e successivamente prima categoria, ma grosso modo il valore del campionato era più o meno lo stesso. Anche molte altre squadre che hanno militato in serie B e C anni fa si sono trovate a dover giocare in serie Eccellenza, ma attenzione parliamo degli albori del calcio italiano.
Tuttavia è un campionato sempre da rispettare poiché è vero che a volte resta l’ultima spiaggia per vecchi campioni ormai attempati, ma allo stesso tempo rappresenta la vera fucina del calcio italiano.
Sono stati diversi i giocatori che dall’umile Eccellenza sono saliti alla ribalta piazzandosi in grandissime squadre di serie A e anche perfino in Nazionale. Quelli che ricordo a memoria poiché più recenti sono Zappacosta, Torricelli e Luca Toni, ma se andiamo nel passato più remoto ne troviamo veramente molti altri.
Anche Fabio Grosso autore del gol che ci fece vincere i mondiali nel 2006 aveva iniziato in Eccellenza con la squadra “Renato Curi” intitolata appunto al bravissimo calciatore del Perugia purtroppo scomparso prematuramente.
Se poi ci allontaniamo un attimo dall’Italia e andiamo a sbirciare in Inghilterra troviamo il singolare caso di Vardy, un giocatore che per molti anni ha fatto l’umile operaio in una fabbrica e la domenica si dilettava a far gol nella squadretta del suo paese. A un certo punto il Leycester ha capito che non era solo un calciatore della… Domenica e gli ha proposto un buon contratto. Vardy è ora il campione che noi tutti conosciamo, anzi, forse con i soldi che ha guadagnato è riuscito addirittura a comprarsela la fabbrica in cui lavorava umilmente.
Quindi viva l’ Eccellenza e abbasso la superbia!
L’esperienza nel calcio, come nella vita di tutti i giorni è un bene prezioso da custodire e tramandare ai principianti affinché possano impossessarsi in breve tempo di tutto il sapere del calciatore anziano e, mixandolo con il proprio ardore e la propria potenza fisica, possano ottenere risultati… Eccellenti.
L’esperienza molto spesso può fare la differenza, consentendo di superare squadre magari più forti tecnicamente e fisicamente ma magari ingenue e “garibaldine”. Sono stati e sono molti i calciatori che pur “anziani” hanno portato un valore aggiunto alla propria squadra, consentendole di ottenere risultati insperati.
Prova ne è Ibrahimovic che a 40 anni suonati ha contribuito a portare il suo Milan ai vertici della classifica. Chiellini indistruttibile difensore tenace e caparbio e spesso anche goleador. Per non parlare di Buffon che fino a poco tempo fa era il portiere della Nazionale.
Ma l’esperienza non è solo di un singolo calciatore, ma di tutta una società calcistica: dall’allenatore al presidente, dal direttore generale al diesse, dal massaggiatore al medico sociale. Tutti possono e devono contribuire ad un buon funzionamento della squadra in ragione della propria esperienza e professionalità.
Personalmente penso che se il Taranto non è mai riuscito ad andare in serie A è proprio per questo motivo. Per carità, intendiamoci, chapeau a tutta la squadra, la presidenza e la dirigenza per la bravura e la professionalità con cui hanno sempre ottenuto tanti buoni risultati, ma a volte ci vuole appunto quel pizzico di esperienza in più che magari hanno avuto il Bari, il Lecce e il Foggia.
Il Foggia ad esempio, ha avuto spesso Zeman come allenatore lo stesso che ha ottenuto grandi risultati in serie A con squadre di gran rilievo. Altrettanto il Bari che è stato allenato da grandi nomi quali Fascetti e
Nientemeno che Boniek
Quest’ultimo ha allenato anche il Lecce che a sua volta ha ingaggiato in passato nomi eccellenti quali Sonetti e Mazzone
Ripeto, nessuna accusa verso nessuno ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: Bari, Lecce e Foggia sono state molte annate in serie A, Taranto e Brindisi mai. A mio parere è solo una questione di blasone e di esperienza. Ma il Taranto può ambire a qualcosa di più e magari anno dopo anno, macinando gioco, risultati e punti un giorno chissà…. Concludo con una battuta che farebbe il famoso e simpatico Presidente Pignatelli: ‘’ci manca Esperienza? Beh ditemi dove gioca che lo compro… Non bado a spese!’’.
Bye bye cari amici e alla prossima puntata del dizionario enciclopedico.