Crisi Cosenza: Trinchera dica, sono errori propri, della società o di entrambi?

La stagione del Cosenza non poteva iniziare nel modo peggiore. I rossoblu, tra campionato e Coppa Italia, non hanno ancora mai vinto e, tanto meno, realizzato una rete. Tutto è figlio di un mercato inadeguato. Che ha portato il Cosenza a presentarsi a questa nuova stagione con una rosa incompleta, come anche ha lamentato pubblicamente mister Piero Braglia.

Il calciomercato. Era ben chiaro che i reparti sui quali bisognava intervenire, viste le tante partenze, erano quelli di centrocampo e di attacco.

Nel corso di questa settimana il diesse Stefano Trinchera ha rilasciato, in conferenza stampa, delle dichiarazioni riguardanti la campagna acquisti appena conclusa. Dichiarazioni infelici, a nostro modo di vedere, che si sarebbe potuto risparmiare. Secondo il diesse la piazza di Cosenza non avrebbe appeal (sbagliato). Ecco perché, oltre a cercare giustificazioni per gli obbiettivi mancati, non si sarebbe riusciti ad acquistare attaccanti di qualità. Trinchera, che da professionista ha giocato, sicuramente ricorderà la grande tradizione sportiva del Cosenza. Protagonista in più occasioni, in cadetteria. Più volte vicina alla promozione nella massima serie. Vantando inoltre, tra le proprie fila, importanti allenatori e giocatori. Professionisti che negli anni, hanno contribuito alla storia del calcio italiano.

Trinchera sapeva da sempre che il Cosenza avrebbe perso un giocatore fondamentale come l’attaccante Tutino. Il ragazzo era in predicato di rientrare  al Napoli,  proprietario del suo cartellino. Bisognava  lavorare meglio. Tempestivamente e nei tempi più appropriati, in modo da individuare il sostituto ideale del bomber partenopeo. Cosa che non è avvenuta e della quale ne sta risentendo, sensibilmente, il lavoro di Braglia.

La Serie B, un campionato lungo e difficile, Cosenza l’ha ritrovata dopo ben 15 anni. Sarebbe devastante doverla perdere nuovamente. Perché non si è stati all’altezza del compito o per la poca disponibilità economica della società? O per entrambe le cose? Perché è questo che non “perdona” la piazza.  Trinchera, che ha scelto di parlare in conferenza stampa, aveva l’obbligo di chiarirlo ai tifosi.

Quella conferenza stampa  è invece servita soltanto per crearsi degli alibi. Per alimentare dubbi e confusione. Tradendo le aspettative e l’intelligenza dei tifosi cosentini, ormai consci di dover vivere una stagione più che sofferta. Sarebbe stato meglio parlare con grande chiarezza e trasparenza. Ammettere gli errori propri e, se eventualmente ci fossero, quelli della Società. Chiedere scusa ad una piazza che merita di rimanere il più lungo tempo possibile in serie B. Categoria che, indubbiamente, le appartiene.