Covid, debiti, rinvii e chiacchiere riducono il calcio in cenere
Parafrasando il più famoso proverbio ” Bacco, tabacco e venere riducon l’uomo in cenere” voglio purtroppo dirvi che le cose nel calcio, come nella vita di tutti i giorni, stanno andando nuovamente a rotoli. La pandemia sta coinvolgendo, appunto, anche il sistema calcio.
Sembrava tutto in via di risoluzione, sembrava che il Covid lentamente, ma inesorabilmente, stesse sparendo dalle nostre vite. Sembrava ormai, sarebbe diventato un ricordo, soltanto un brutto ricordo, ma di quelli che ti inorgoglisce averlo superato. Invece…
Invece i contagi aumentano, le varianti si moltiplicano, gli ospedali scoppiano e i vaccini? I vaccini scarseggiano…
Le partite vengono nuovamente rinviate, le presenze allo stadio vengono nuovamente contingentate e l’ombra di una nuova crisi si riaffaccia sul panorama mondiale.
Chi ne soffre di più, ovviamente, sono le attività non strettamente legate alla pura e semplice sopravvivenza.
In primis il calcio, gli altri sport, lo spettacolo, il divertimento e quant’altro. I pochi soldi a disposizione del popolo, ovviamente, vengono spesi per il cibo e gli approvvigionamenti per beni di prima necessità.
E’ chiaro a tutti, ormai, che un po’ in tutto il mondo, si sta tornando al primo gradino della famosa piramide di Maslow, detta anche scala dei bisogni. Secondo questo filosofo, appunto, il genere umano non può passare ad un gradino successivo se prima non riesce a superare il gradino precedente.
Quindi se prima non è a posto con i bisogni primari fisiologici, di salute e di sicurezza economica non potrà certamente pensare allo sport, al divertimento, all’autorealizzazione, all’ arte e quant’altro inerente ai bisogni secondari.
Nel calcio stiamo assistendo a una serie di rinvii delle partite in programma e all’applicazione di nuove regole restrittive (presenze negli stadi). Riguarda il Covid. Per cui è palese che, a breve, tutto il sistema andrà nuovamente in sofferenza. Sofferenza burocratica, amministrativa e, come sempre accade di riflesso, Finanziaria. Se le cose continuano così si dovrà nuovamente rinunciare a giocare o a farlo a porte chiuse, con mancati introiti, si dovranno eseguire nuovi vaccini e tamponi con dispendio di denaro, si avranno a disposizione meno fondi e incentivi.
A tal proposito è lecito rivolgere un appello agli Organi preposti e chiedere una maggiore attenzione a quello che è il primo gradino del calcio professionistico.
I fondi messi a disposizione delle squadre di Lega Pro sono veramente esigui. I presidenti non riescono più a far fronte a tutti gli oneri e le incombenze finanziarie, che sono uguali a quelle che debbono sostenere i club di serie A, ma con risorse di molto inferiori.
Nei mesi di gennaio e febbraio, sono concentrate scadenze importanti e incombenze finanziarie oltremodo onerose. Il Governo ha il dovere prevedere dei ristori mirati anche per i “poveri” presidenti della terza serie. Con il Covid i problemi si sono aggravati ulteriormente. Mancati introiti per mancati incassi ai botteghini, per mancati ricavi da minutaggio (in quanto non si gioca) e, se non si gioca con regolarità, ritardi nei pagamenti da parte degli sponsor (in numero sempre inferiore).
La sostenibilità, per le società di Lega Pro, continua ad essere un miraggio. La pandemia, perdurando, potrebbe dare il colpo decisivo al calcio della terza serie. Il Governo sta adottando provvedimenti importanti, a livello nazionale, in favore di tutti i settori, dell’industria e del commercio. Non può “trascurare” l’industria del calcio. Una delle principali nel settore imprenditoriale della Nazione. Il sistema calcio, appunto, attorno al quale ruotano interessi notevoli che coinvolgono il turismo, i trasporti, l’abbigliamento e molto altro ancora. Senza dimenticare i proventi che vanno allo Stato frutto delle giocate sull’esito delle partite di tutte le categorie. Nel Paese dei campanili il calcio ha sempre recitato un ruolo determinante. Giusto che chi ci governa lo tenga nella dovuta considerazione.
Il fallimento del sistema calcio produrrebbe danni devastanti.
Se a tutto ciò aggiungiamo una serie di notizie distorte che vengono divulgate, fake news (notizie false), chiacchiere “da bar” o peggio da “salone da barbiere”, discorsi di “tuttologi” o di gente comune che si autodefinisce allenatore, direttore sportivo o addirittura presidente, ne esce un quadro simile o forse peggiore della “Longobarda”. La famosa squadra immaginaria allenata da Oronzo Cana’ (alias Lino Banfi) nell’altrettanto famoso film “L’ allenatore nel pallone”!
La salute, senza dubbio, prevale su ogni altra cosa. Dobbiamo adeguarci a quelle che saranno le misure atte a prevenire o limitare i contagi, anche al fine di accelerare la normale ripresa di tutte le attività agonistiche e non. Giocare tutti in contemporanea, per non creare ulteriori disparità fra le varie squadre, che potrebbero portare a difficoltà insuperabili.
Ponendo l’attenzione sul presente dei colori rossoblu di casa nulla di eccessivo o eclatante da evidenziare.
Salvo ulteriori rinvii, la prossima partita del Taranto dovrebbe giocarsi domenica 23 gennaio tra le mura di casa ,contro la Paganese . La partita interna contro il Campobasso prevista per il 9 gennaio è infatti slittata al 2 febbraio, così come quella con il Palermo che dovrà giocarsi il 22 febbraio dello stesso mese.
Speriamo non emergano altri intoppi per poter finalmente dare il colpo finale per il raggiungimento dell’obbiettivo prefissato. La matematica salvezza. Per poi poter magari pensare ad obiettivi ancor più nobili.
Tuttavia non possiamo abbandonarci ai lamenti o a critiche e polemiche sterili . Dobbiamo tutti reagire a questo stato di cose, cercando di ricevere il male minore in tempi di magra e il massimo utile nei momenti buoni.
Forse cantare il nostro mitico motto di battaglia ci aiuterà a scacciare gli spettri e le malvagità ed allora gridiamo tutti insieme “una partita alla volta un avversario alla volta tre punti alla volta”.
Io da quest’anno non voglio più crederci, ma esserne sicura!
Bye bye bella gente