Brividi a Taranto con Baglioni… mercoledì pomeriggio
Bene amici, ho parafrasato il titolo di un famosissimo album e della sua canzone di punta, ”Sabato pomeriggio”, per introdurre appunto l’argomento del giorno.
L’album (e la canzone) arrivarono come fulmini a ciel sereno nel lontano 1975. Tutte le ragazzine (e non solo), dell’epoca, rimasero folgorate da questo spilungone con la faccia d’angelo e gli occhi sognanti e che facevano sognare.
All’epoca erano ancora in auge i vecchi cantanti del dopoguerra, i baroni della musica melodica quali Claudio Villa, (detto il reuccio) Nilla Pizzi,(la regina) Aurelio Fierro, che però erano considerati dei “dinosauri” o ” matusalemme” dalla nuova generazione.
Di contro emergevano gruppi di protesta e di rottura con gli schemi, quali i Rokes di Shapiro, i Delirium di Fossati, l’Equipe 84 di Vandelli e molti altri che facevano musica d’avanguardia cercando di contrastare l’egemonia dei classici della musica melodica.
Baglioni li mise d’accordo tutti.
Fu il trait- d’union tra i classici e i moderni. Le sue canzoni erano si melodiche con le rime “cuore” “amore”, ma impregnate di modernità.
Tutti giovani dell’epoca si identificavano in lui, tutti il “sabato pomeriggio” si ritrovavano su una spiaggia a suonare la chitarra e tutte le ragazze indossavano una “magliettaaaa finaaaaa” che lasciava immaginare tutto.
Tutti i giovani si davano un bacio a labbra salate davanti a un fuoco facendo 4 risate..
Cosa ci poteva essere di più bello per un giovane dell’epoca se non ascoltare Claudio e sognare la libertà, l’amore libero, il mare, il sole, il cielo blu?
Bene amici, questo è il motivo per cui a distanza di quasi 50 anni, dal suo primo album, giovedì pomeriggio, Claudio, ha regalato a Taranto, al teatro Orfeo, uno dei suoi piu’ splendidi concerti mai eseguiti.
Organizzazione perfetta curata dal manager Adriano De Giorgio, della De Giorgio & Partners con l’ausilio di Fabiano Marti.
C’erano un po’ tutti :i giovani del ’75 (ora anziani), gli ‘anta che hanno vissuto la seconda giovinezza di Claudio, quella di “strada facendo” per intenderci, i trentenni che lo hanno visto condurre il Festival di Sanremo, ma anche molti molti giovanissimi e questo mi ha veramente sorpreso perché li vedevo cantare tutte le sue canzoni come se lo avessero conosciuto da sempre!
Dico bene nel titolo: Brividi! Questa e’ la sensazione che il grande Claudio ha regalato a tutti noi mercoledì e non i ”brividi” della canzone di Blanco e Mamoohd, ma quelli veri, quelli che ti fanno accapponare la pelle e ti fanno spuntare la lacrima negli occhi anche se tenti in tutti i modi di nascondere la commozione.
Tre ore e più di canzoni cantate a tutta voce dal 71 enne Claudio Baglioni, senza una stonatura senza un esitazione con l’entusiasmo e la forza del ragazzo che è rimasto sempre in lui suscitando in tutti noi, ricordi, speranze rinate, gioia immensa.
Bravo Claudio resta sempre quello che sei.
Spero che presto tornerai a trovarci qui a Taranto per un altro bellissimo concerto e soprattutto “non andar via… Non andar via… Senzaaaaa teeeeee….”