BITONTO SI E’ SCIOLTO? SALE FOGGIA. TARANTO DA PIAZZA PULITA.

Cerignola, Casarano, Taranto e lo stesso Bitonto “patiscono” tutte per le loro negligenze. Il campionato lo deve vincere il Foggia? Anche meritatamente a questo punto. Non ci si può dare altra spiegazione. Si salva soltanto il Sorrento di Maiuri, che pure il campionato lo ha gettato alle ortiche con i punti persi in casa.

Il Foggia non gode di un grande organico. E’ però la squadra, nell’arco della stagione, più costante. La più determinata. Se mi fate passare il concetto anche la più cattiva (la famosa maglia sudata). Onore a Ninni Corda capace di caricarsi sulle spalle tutte le responsabilità. In una piazza come Foggia sono tantissime, a volta anche insormontabili. I satanelli non giocano un calcio per palati fini, ma sono estremamente concreti. Badano al sodo. Alle volte anche al limite di quanto sia permesso.
Bisogna riconoscere che i satanelli hanno “immagazzinato” meglio degli avversari tutti i concetti e le difficoltà che si incontrano nell’impervio percorso del girone H della serie D. Vengono premiati per la loro continuità di rendimento, fatta di piccoli passi. Di modestia. Senza eccessivi picchi di qualità.
Oggi i rossoneri, a un solo punto dalla capolista Bitonto, godono unanimemente dei favori del pronostico.

E’ infatti evidente che i neroverdi attraversano il periodo peggiore della loro stagione. Per carenza di risultati, e perché no, anche di gioco. Stanno venendo meno, nel rendimento, alcuni uomini cardine. Viste le immagini il rigore concesso a loro favore, nella gara contro il Brindisi, risulta essere di manica molto larga. Appare nettamente che è lo stesso attaccante bitontino a fare fallo sull’avversario e non viceversa.

Al di la di queste considerazioni è evidente che la squadra di Taurino non è più la stessa. Se ne erano avute le avvisaglie domenica scorsa allo Iacovone. Forse ancor prima. Il prossimo turno esterno, a Casarano, risulta poter essere una sorta di cartina di torna sole. Un ulteriore passo falso favorirebbe la marcia del Foggia che sarà impegnato, in Val D’Agri, contro un avversario niente affatto trascendentale. Almeno sulla carta.

Gioca a favore del Foggia anche il Cerignola. I gialloblu si smarriscono ogni qualvolta hanno la possibilità di inserirsi nella lotta per la promozione diretta. Incomprensibile come una squadra i cui valori tecnici sono nettamente superiori a quelli del lotto delle contendenti possa arrendersi nei confronti che la oppongono ad avversari di mediocre levatura. Era già accaduto in precedenza, si è ripetuto a Vallo della Lucania. Gelbison ha messo a segno soltanto 20 reti, il secondo peggior attacco di tutto il girone. Oggi al Cerignola ha rifilato due “pere”. Ora Rodriguez e soci sono a sei punti dalla vetta della classifica. La promozione diretta in Lega Pro appare più lontana.

Non va meglio il Casarano. Gli uomini di Bitetto sono capaci di grandi exploit come di improvvisi capitomboli. Non entusiasmante, anche ad Altamura, la prestazione dei salentini. Un punto per la classifica in odore dei play off. Sull’aspetto tattico e sul gioco espresso ci sarebbe tanto da recriminare.
Pur in sofferenza prosegue la sontuosa stagione del Sorrento. Una vittoria sudata, quella odierna contro i campani del Grumentum (una formazione che naviga nei bassifondi della classifica). Ottenuta in rimonta nella parte finale della gara. Come ho sopra accennato i rossoneri, senza un paio di passi falsi casalinghi, oggi andrebbero ragionando con ambizioni molto diverse.

Una considerazione sugli arbitraggi, a seguito di quanto è accaduto nel turno odierno, va fatta. Al di la del rigore concesso al Bitonto. Quello che è accaduto a Francavilla in Sinni lascia esterrefatti. L’arbitro Giorgio Vergari, di Bari, l’ha fatta veramente grossa. Da un evidente fallo di mano (non concesso) in area nocerina, allo scadere del tempo, nasce, sul capovolgimento di fronte, il gol del definitivo pareggio dei molossi. Una beffa immeritata per i padroni di casa che, nel corso del campionato, hanno già subito notevoli torti. Il Francavilla come altri club. Ha ragione il designatore Trefoloni quando afferma che gli arbitri, in questa categoria, sono giovani e debbono essere formati. Sulle norme e sui regolamenti concordo, senza dubbio. Sulla loro vista mai!

Infine il Taranto. Un pareggio scialbo contro Gradiator. Una partita insulsa. Una prestazione indecorosa. Senza tono e senza grinta. Si salvano alcuni giovani Ferrara in testa.

Genchi, subentrato nella ripresa, sbaglia la più facile delle occasioni, tocca (e male) tre/quattro palloni. Genchi si erge, ancora una volta, a protagonista negativo. Rappresenta la delusione maggiore, assieme a Guaita (entrambi qui sopra nella foto), fra i giocatori di livello sui quali la società aveva fatto affidamento, in estate, per il salto di categoria. Entrambi hanno mal ripagato la fiducia (anche economica) riposta in loro dal club e dai tifosi.

Oggi Oggiano e Guaita sono rimasti con la testa e con l’impegno negli spogliatoi (hanno ragione i tifosi a contestarli). Olcese l’ombra del bel giocatore che, con altre maglie, faceva impazzire le difese avversarie. Goretta e Van Ransbeek si sono limitati al compitino. Panarelli, che nella parte finale della gara gioca con otto under, non ha seguito un progetto futuribile, ma è stato obbligato alle sostituzioni per la pochezza della prestazione di alcuni dei giocatori più esperti.

Altri argomenti, dove casca…l’asino, li affronterò nel futuro più prossimo.