BANDECCHI HA “TERNI NEL CUORE”, 1,5 MILIONI CONTRO LA POVERTA’
L’idea non l’ha trovata dentro l’uovo di Pasqua, ma è certo che in quelle ore Stefano Bandecchi ha maturato la convinzione che, per dare un segno tangibile della sua vicinanza ai ternani, occorresse fare qualcosa di più. E allora ecco che dalla lampada magica è saltata fuori la genialata. “Terni nel cuore”, che sia una onlus o una fondazione, un qualcosa che consenta al presidente della Ternana di essere sempre più vicino, al fianco dei ternani, della città che lo ospita perché lui ha assunto le redini della squadra di calcio.
Paolo Tagliavento che nella Ternana, una volta riposto il fischietto nel cassetto, ha assunto il ruolo di vice presidente è la persona che sta più vicino al presidente. Ora soprattutto al telefono. Anche per ore. Ma in questo caso è stato un flash.
“Mi ha chiamato il giorno di Pasqua illustrandomi l’idea che aveva in testa. Non ho perso tempo, mi sono messo in contatto con il Sindaco e con l’assessore al welfare del Comune perché l’istituzione è il nostro interlocutore. Lo è stata nella vicenda dei pacchi alimentari che, detto per inciso, non si è esaurita con i primi duecento ma andrà avanti ancora nelle prossime settimane”.
L’idea è proprio Paolo Tagliavento a illustrarla.
“In linea di massima si tratterà di una fondazione nelle cui casse il presidente Bandecchi verserà 500.000 euro l’anno per tre anni. Perché inizieremo con un progetto triennale. La fondazione dovrà occuparsi delle situazioni difficili presenti in città. Situazioni chiare che ci saranno sottoposte in primo luogo dai servizi sociali del Comune perché loro hanno una mappatura della situazione aggiornata e puntuale. Ma segnalazioni potranno arrivare anche da altri soggetti. Poi sarà il consiglio della fondazione a valutarle e ad agire. Però, siccome ne abbiamo parlato per la prima volta domenica, siamo ancora nella fase preliminare, quella della definizione della struttura. I contenuti no, quelli sono chiarissimi: Bandecchi e la Ternana vogliono essere al fianco dei ternani alle prese con grandi difficoltà”.
Non sarà un ente benefico anche se darà sostegno a chi ne ha più bisogno, sarà una Fondazione che si propone di agire positivamente sul territorio “di creare qualcosa che possa restare nel futuro e, soprattutto, che possa coinvolgere anche altri soggetti in una iniziativa che raramente ho visto maturare nel calcio nazionale” afferma Tagliavento.
Una fondazione che si aprirà anche ai tifosi immaginando una loro rappresentanza in un consiglio che è ancora tutto da costruire anche se Bandecchi e Tagliavento ovviamente nei loro appunti hanno annotato nomi e cognomi, enti, istituzioni che potrebbero farne parte, che potrebbero sostenerne l’attività con azioni sinergiche in grado di moltiplicarne gli effetti sulla città. Un’azione che non potrà mancare da parte della realtà ternana, in particolare da quella più abbiente perché in questo caso Bandecchi non merita di essere lasciato solo.
Il calcio unisce e divide, ma le azioni a beneficio del territorio non possono fare a meno di una realtà coesa sulla quale poter contare.
Una operazione estremamente ambiziosa e impegnativa sia sotto l’aspetto gestionale che economico. Quest’ultimo aspetto non sembra mettere in imbarazzo Bandecchi del quale, questa inaspettata pandemia, ha messo in risalto la generosità, la disponibilità a mettersi a disposizione degli altri. I fondi riversati nelle casse dell’ospedale Spallanzani di Roma, del Santa Maria di Terni e da ultimo in quelle dell’ospedale di Bergamo. Le migliaia di mascherine protettive consegnate in città, i pacchi alimentari sono iniziative che hanno fatto breccia nel cuore dei ternani.
Lui, Bandecchi, ripete ad ogni occasione che ha un debito da riscattare con i ternani, la retrocessione della Ternana in serie C. C’è chi sostiene che il feeling sia scattato quando i ternani hanno firmato in massa le petizione per far ritirare una proposta di decreto che avrebbe tolto qualche corso di laurea alla Università Nicolò Cusano creando una situazione di difficoltà alla stessa.
Segnali forti, da una parte e dall’altra. E pensare che soltanto poco più di un anno fa Bandecchi veniva insultato, offeso allo stadio e sui social. Sembra passata un’era geologica. Con il calcio messo in panchina dalla pandemia e dalle azioni del presidente.
Tagliavento nel sottolinearne la straordinaria generosità sottolinea che “nei due anni vissuti fin qui nella Ternana non l’ho mai visto tornare indietro rispetto ad una idea, ad una decisione assunta. Anzi, una volta ha fatto retromarcia, fortunatamente. Perché ha cancellato quasi subito l’idea di mollare la Ternana che ad un certo punto sembrava essergli balenata in testa. Ma c’è di più. Questa sua voglia di fare, di lanciare segnali positivi ha contagiato anche la squadra che nel progetto solidale c’è dentro pienamente. I ragazzi hanno consegnato i pacchi alimentari, hanno aggiunto i loro soldi a quelli messi a disposizione dal presidente per l’ospedale. E si sono posti in modo estremamente collaborativo quando si è trattato di parlare della riduzione degli ingaggi. Nemmeno c’è stata la trattativa perché l’accordo è stato immediato. La Ternana ha pagato l’intera mensilità di marzo mentre pagherà decurtate quelle di aprile, maggio e giugno. Se poi si dovesse tornare a giocare tutto tornerà come prima. Insomma, alla Ternana possa davvero dire che si rema tutti in un’unica direzione e con la stessa voglia di far bene. Questo è veramente un grande risultato che sta premiando l’azione del presidente Bandecchi”.