Avellino serve pulizia, ora basta !

L’Avellino che alla vigilia di questo campionato di Serie D, era chiamato a recitare un ruolo da protagonista del proprio girone, sta invece vivendo una stagione tormentata. Nella mediocrità. Nel calcio, per vincere, occorre alla base una società solida. Strutturata con figure competenti. Tutto questo sembra mancare ad Avellino, dove il club bianco verde è in mano a degli incompetenti, che stanno impedendo alla squadra irpina di potersi (ri)affermare.
L’attuale proprietà è forte economicamente, ma paga il fatto di non avere esperienza nel mondo del calcio. Lo si nota dalle scelte fatte, affidandosi ad un diesse come Carlo Musa e a un tecnico non degno per la piazza di Avellino come Archimede Graziani, entrambi responsabili dei disastri che sono sotto gli occhi di tutti.

E’ assurdo che la rinascita dell’Avellino debba passare dalle mani di un diesse inadeguato, oltretutto messo lì dal suo predecessore Enzo De Vito, il quale gli “consiglia” cosa deve fare. Come ad esempio puntare sul disastroso Graziani.

Tutte queste situazioni hanno avuto ancora una volta conferma sul campo, dove l’Avellino domenica ha subito una pesante sconfitta casalinga ad opera della capolista Trastevere, destabilizzando un ambiente già abbastanza teso. Ad Avellino c’è davvero bisogno di aria nuova, pulizia, perché il pessimo lavoro fatto fino adesso non è diverso da quello di chi ha portato una piazza così prestigiosa nell’inferno dei Dilettanti. Siamo certi che è stato fatto un taglio con il passato?

Noi qualche dubbio ce l’abbiamo, visto che nei giorni scorsi l’ex presidente Walter Taccone, si è presentato allo stadio Partenio-Lombardi durante l’allenamento della squadra per ritirare delle attrezzature da gioco, almeno a quanto si dice, anche se il tutto ci suona piuttosto strano.

Se si vuole riportare l’Avellino nel calcio che conta, bisogna dare un taglio netto con il recente passato, cosa che al momento sembra difficile o meglio non c’è intenzione di voler fare. Non mandare subito via Musa e Graziani, significa non voler bene all’Avellino e alla sua storia. Quella storia a cui un tecnico mediocre si è permesso di mancare di rispetto. Ora è doveroso parlare con i fatti basta alle scempiaggini di questo “magnifico” duo ed ai suggerimenti di Enzo De Vito.

A tal proposito, si dice che a pensar male è peccato, ma spesso ci si indovina, il nuovo allenatore dell’Avellino sarà Bucaro. Il primo in serie C dell’era Taccone. La conferma che Enzo De Vito non è mai tramontato.