ALBINOLEFFE: LABORIOSITA’ LUNGIMIRANZA, INGEGNO

Laboriosità e lungimirante ingegno, serietà societaria e correttezza finanziaria. Sono solo quattro dei numerosi ingredienti di cui è dotata la società che rendono l’Albinoleffe una più che consolidata realtà del panorama calcistico nazionale.

Abbiamo avuto modo di visitare qualche giorno fa, grazie alla cortesia ed all’amicizia del direttore sportivo Aladino Valoti, il nuovo stadio, sorto a Zanica, un vero e proprio gioiello da 1800 posti, con una concezione addirittura avveniristica quanto alla dislocazione dei parcheggi, agli accessi all’impianto, alla collocazione dei tifosi ospiti in un impianto senza barriere.

Per non parlare degli spazi dedicati a spogliatoi, sala stampa, locali di servizio: qualcosa di fantastico. E il tutto curato a dovere, con un’attenzione speciale ad ogni singolo particolare: abbiamo visto all’opera il direttore generale Simone Farina ed i suoi collaboratori, attenti a controllare che ogni cosa fosse al proprio posto, che funzionasse tutto, che quanto previsto da capitolato e progetti fosse effettivamente realizzato ad opera d’arte.

Vien facile dire: è così che si fa. Vero, solo che non tutti lo fanno ed a molti non interessa. Quante società di calcio in Lega Pro possono vantare la solidità economica del presidente dell’Albinoleffe Gianfranco Andreoletti e la competenze dei suoi collaboratori? Davvero poche., sicuramente molte meno di quante compongono l’organico del terzo campionato nazionale.

Vale davvero la pena di continuare a perseguire un modello di Lega Pro a sessanta squadre, un terzo delle quali (almeno) fa fatica persino a respirare? Non credo. Bisogna guardare in faccia la realtà. Se non ci sono né soldi né prospettive non si può stare in paradiso a dispetto dei santi. Nel girone A  le società fortunatamente sembrano tutte quante godere di buona salute, a parte qualche malanno di stagione che si può superare con calma (l’Irpef in qualche caso è più fastidiosa di una febbre).

Questo stato di grazia potrebbe rappresentare una buona spinta per portare qualche prezioso contributo alla gestione futura della Lega Pro. Non si può stare a guardare e magari sottovoce esprimere disagio, meglio imporsi.

Il girone A rappresenta zone d’Italia che esprimono le migliori energie per far funzionare il motore della ripresa economica del Paese. Sono certo che se queste società, tra le quali peraltro spiccano alcune realtà storiche importanti e di città rilevanti, prendessero in mano la situazione, la Lega Pro vivrebbe stagioni meravigliose. Speriamo che ciò accada presto.

Non abbiamo più bisogno della Lega dei campanili e dei pulmini.