‘A LINNUA UNN’ AVI L’OSSA MA LI RUMPI

Cari lettori, voglio strapparvi un sorriso.  Cito un noto detto siciliano che esalta la forza della lingua e, nel mio caso, il potere della penna.
Non sono mai stato tenero nei “graffi” con il famoso duo delle meraviglie (o meglio con il bugiardo Ghirelli e l’incosciente Gravina). Evidentemente ho dato così fastidio, dal ricevere minacce telefoniche e intimidazioni di tipo “mafioso”.
Mi viene da sorridere, se non ci fosse da piangere. Ma in che mani siamo finiti?

Ovviamente i messaggini, ricevuti dal presidente (minuscolo) Gravina sono a disposizione dei lettori.
Si è arrivati quindi agli avvisi minatori “Gioca, gioca …” con promessa di rispolverare “un po’ di ricordi” …
In attesa che Gravina tiri fuori questi scheletri dall’armadio (non sono più giovanissimo ma non riesco proprio a ricordami di nefandezze irreparabili commesse dal sottoscritto, tanto meno nel calcio). E’ evidente però che #graffisulpallone.com ha colpito ancora una volta.
Evito di andare alla Procura della Repubblica, non mi interessa, ma è giusto che i lettori sappiano in che mani è finito il calcio italiano.
Ovviamente non mi farò intimorire per così poco. Aspetto con pazienza, lungo il fiume …
È giusto però che i lettori vengano informati di quanto è successo e quale sia lo spessore dell’uomo che governa il calcio italiano.
Ma più che le intimidazioni mafiose mi interessa far capire la realtà del nostro calcio. Il tutto mentre le società inglesi fanno da assopigliatutto e l’unica nostra società di livello internazionale è stata eliminata, nonostante i massicci investimenti.
Una federazione sportiva forte, a livello internazionale, gioverebbe anche a tutto il movimento.
Qui noi stiamo all’anno zero. Con un personaggio eletto per “mancanza di prove” e per mettere fine ad una disastrosa gestione commissariale. Un personaggio che in pochi mesi sta rivelando tutta la sua pochezza manageriale e la si sapeva, ma anche di uomo.
Il messaggio intimidatorio, giunto alle 18:51 del 6 Maggio dall’utenza telefonica del Signor Gravina è lì, sul mio telefonino. Indelebile.
Forse il bel “Gabri” non ha gradito l’aver rivelato della venuta a Roma della sua super consulente, Chiara Faggi, proveniente da quella “povera” Lega Pro sprofondata, anche per sua colpa, nel caos più totale. Senza regole e risorse  (sul bugiardo Ghirelli torneremo dopo).
Che ruolo svolge in Federcalcio, questa giovane avvocato, che non ha mai trattato in vita sua di diritto sportivo e non ha mai scritto una sola riga in materia? Mistero.
A me risulta senza ruolo o scopo.
È parcheggiata all’Ufficio Legale della Federazione, ma non si occupa di nulla. Ma dove vive a Roma ed a spese di chi?
Si pubblichi il contratto con il ruolo e soprattutto il compenso.
Era così opportuno inserire un’altra risorsa a Via Allegri? Con quelle cifre tanto impietose del budget 2019?
Mi chiedo, ma le somme del funzionamento della “macchina federale” qualcuno le conosce? È facile ricavarle. Basta esaminare il budget.
Per il 2019 i costi, per spese generali, ammontano a 20,3 milioni di euro. Quelli per il personale a 18,7 milioni.
Insomma, un “giocattolo” da 40 milioni di euro l’anno.
Il Collegio Sindacale (per quanto amici e presieduto da amici) evidenzia una perdita di 9,1 milioni di Euro per il 2019 (!).
Di fronte al baratro prospettato dal Collegio Sindacale, risulta che: “il Presidente Gravina, (nella relazione presentata nell’ambito del Comitato di Presidenza del 18 Gennaio 2019) ha rappresentato che profonderà il massimo impegno possibile per ottenere un riassorbimento della perdita stimata per il 2019, confidando di poter addivenire ad una struttura i cui risultati di gestione possano essere fisiologicamente e stabilmente di equilibrio economico”.
Le solite parole vuote in cui si è specializzato Gravina.
La realtà è ben diversa. Il CONI ha ridotto ancora i contributi a tutte le Federazioni. La Nazionale maschile di calcio non ha partite importanti in vista. Sponsor? Non se ne parla.
L’unico intervento vero, effettuato, è stato quello di assumere la manager personale.
Per il resto, la stasi più assoluta.
Ma altri fronti e altri nodi stanno per venire al pettine.
Ad esempio, il problema del tesseramento dei minori stranieri.
Non è cosa da poco.
La FIFA impone regole rigide. Con il trasferimento in Italia di ambedue i genitori.
Ebbene la Federcalcio ha delegato al tesseramento i vari Comitati Regionali della Lega Nazionale Dilettanti. Con il risultato di un allargamento indiscriminato dei tesseramenti.
E che la FIFA non stia con le mani in mano lo provano il Chelsea e la Federazione inglese.
La società dove allena Sarri ha un blocco dei tesseramenti per due anni e la Federazione inglese ha ricevuto una bella, salata multa …
La prossima nel mirino è la Federcalcio.
E ancora.
Gravina ha sbandierato il nuovo sistema licenze nazionali con i criteri più rigidi. Sia in materia finanziaria che strutturale.
Si, tutto bellissimo. Magnifico. Stupendo.
Ma siamo sicuri che tali parametri potranno essere realmente rispettati?
Quali società vorranno investire negli stadi, con tribune ed illuminazioni adeguate, quando la proprietà, al 99 per cento, è dei Comuni?
E se non si riuscisse a far partire i Campionati?
Soprattutto la Serie B e la Lega Pro sono a rischio.
Tutto bello. La capienza. Il materiale ignifugo. La forma anatomica dei seggiolini con lo schienale di altezza minima di 30 centimetri. Il generatore di emergenza.
Per non parlare dei criteri finanziari. In serie B si iscrivono in 5.
Sarà, ma prevedo una bella moratoria, altrimenti i campionati non partono.
Il bello è che di questi problemi, in Federcalcio, non si parla.
Club Italia? A Settembre. Ora non ho tempo.
Ora mi debbo occupare del mondiale femminile in Francia. Quella sì che è una cosa che mi piace.
Nessuna strategia, lavorare poco, persone inutilizzate. Entrate finanziarie in caduta libera.
Un panorama desolante ed ecco perché i messaggini mafiosi mandati al povero Vittorio sono insignificanti. Poveri di qualsiasi contenuto.

E l’amico del giaguaro, Ghirelli? Non è da meno.
Anche qui proclami e belle parole.
L’etica. La squadra silente dell’avvocato Paolucci (meglio il silenzio, siamo d’accordo) che ha organizzato così bene la Coppa Italia. I play alle porte. La svolta…
Anche qui rumors sul bilancio da approvare e sui soldi che mancano.
E’ stata mai avviata l’azione di recupero delle somme, di spettanza della Lega Pro, utilizzate da Macalli per pagarsi i suoi avvocati?
Mi domando, ma la macchina così perfetta (parole del Ghirelli) della Lega Pro, quella che ha cancellato dal sito l’organigramma e che ci ha fatto temere che tutti fossero fuggiti (vedi i “graffi” di mercoledì scorso) quanto costa?
Per fortuna il Presidente non ha compenso. Salvo poi che l’Assemblea di Lega non abbia deciso per il contrario (art. 10, n. 1, lett. g), ma allora per trasparenza se ne parli …

Salvo che non si voglia sfuggire a qualche creditore…

Tanto, cari bugiardo ed incosciente, le parole dei “graffi” continueranno a rompere le ossa.